Sono in arrivo 1028 euro di arretrati sulla busta paga di questa platea di lavoratori: ecco chi sono i fortunati che otterranno il bonus.
Lo scorso anno ci sono state molteplici novità in merito al trattamento integrativo sulla busta paga dei lavoratori dipendenti. Le rettifiche apportate all’integrazione dello stipendio sono state una conseguenza diretta del passaggio alla riforma Irpef con 4 aliquote. Anche per quanto concerne le modalità di computo sono cambiate. Di conseguenza, anche la platea dei lavoratori ha subito cambiamenti: oggi solamente una ristretta categoria di lavoratori continua a percepire il trattamento in busta paga. Di quale bonus stiamo parlando? Scopriamolo.
Trattamento integrativo sulla busta paga: la Manovra 2023 ha ampliato la platea di beneficiari
La Manovra 2023 per il corrente anno ha confermato il trattamento integrativo sulla busta paga a favore dei lavoratori dipendenti. Si tratta della riformulazione del Bonus Renzi o bonus Irpef destinato ai lavoratori, che potrà arrivare fino ad un massimo di centoventi euro al mese. La Finanziaria 2023 ha esteso l’ex bonus Renzi anche ad altre categorie di lavoratori, ovvero ai disoccupati ed ai lavoratori atipici.
Ex Bonus Renzi: come funzionava prima della Manovra 2023?
Il bonus Irpef fino all’anno 2020 era percepito da una platea di lavoratori che avevano un reddito di importo compreso tra 8174 euro e quarantamila euro. nel corso dell’anno 2021 il bonus Renzi era erogato sottoforma di detrazione fiscale (per i redditi di importo inferiore ai 40mila euro) e come credito Irpef in busta paga (circa cento euro al mese) per i redditi di importo inferiore ai 28.000 euro. Per i redditi dai 35mila e fino ai 40.000 euro l’integrazione sulla busta paga era di importo inferiore agli 80 euro. Per i redditi da lavoro dipendente di importo compreso tra i 28mila euro e fino ai trentacinque mila euro, l’integrazione era di importo variabile da 80 a novantasette euro.
La Manovra 2022 è intervenuta apportando modifiche all’Irpef: la nuova imposta sul reddito delle persone fisiche è basata su 4 aliquote e 4 scaglioni. Conseguentemente, le regole di computo del Bonus Irpef sono cambiate e i beneficiari erano tutti i lavoratori dipendenti percettori di reddito di importo inferiore ai 28mila euro.
Bonus IRPEF in busta paga: quali sono i requisiti previsti dalla Manovra 2023?
La Manovra approvata dal Senato in data 29 dicembre 2022 prevede specifici limiti reddituali per beneficiare dell’ex Bonus Renzi in busta paga. Per i redditi di importo inferiore o uguale ai 15mila euro, il bonus IRPEF è pari a 1200 euro annui. Per i redditi superiori ai 15mila euro e con una soglia massima pari a 28mila euro, il bonus Irpef viene erogato computando la differenza tra la somma delle detrazioni e l’imposta lorda. È, inoltre, necessario che la sommatoria delle detrazioni fiscali sia di ammontare superiore all’imposta lorda.
Bonus IRPEF 2023: quali sono le categorie beneficiarie?
Sono soggetti beneficiari del bonus IRPEF 2023 tutti i lavoratori dipendenti del settore privato e pubblico, lavoratori atipici, stagisti e borsisti, soci lavoratori delle cooperative, disoccupati percettori della NASPI. Possono beneficiare del trattamento integrativo anche i soggetti beneficiari degli assegni previdenziali INPS.
Il trattamento integrativo viene erogato direttamente in busta paga. Pertanto, non occorre presentare alcuna domanda.
1.028 di arretrati in arrivo sulla busta paga di questi lavoratori: ecco a chi spetta il bonus
La detrazione annuale pari a 1028 euro spetta a tutti coloro che abbiano maturato un reddito pari a 33.000 euro. L’importo mensile riconosciuto in busta paga a questa platea di lavoratori dipendenti è pari a meno di 86 euro (esattamente 85,72 euro). Per il calcolo del trattamento integrativo è necessario tenere conto delle seguenti detrazioni previste dagli articoli 12 e 13 del TUIR:
- mutui per acquisto prima casa,
- mutui agrari,
- familiari a carico,
- spese sanitarie,
- erogazioni liberali,
- spese per ristrutturazioni.