Il 19 luglio 1986 Italia 1 trasmetteva per la prima volta Holly e Benji – Due Fuoriclasse, il cartone animato giapponese ambientato nel mondo del calcio destinato a diventare un cult nel suo genere, tanto che a distanza di trent’anni i ragazzini di allora (ma anche quelli delle generazioni successive) conoscono quasi a memoria i personaggi, le situazioni, i colpi dei giocatori (indimenticabile la ‘catapulta infernale’ dei gemelli Derrick) e, soprattutto, la mitica formazione del New Team, la squadra dove giocavano Oliver ‘Holly’ Hutton e Benjamin ‘Benji’ Price, i due protagonisti principali della storia insieme al loro grande rivale Mark Lenders della Muppet. Per celebrare il trentennale italiano del cartoon andiamo alla scoperta di 10 imperdibili curiosità su Holly e Benji – Due Fuoriclasse.
I nomi cambiati
I nomi dei protagonisti vennero cambiati rispetto agli originali di Capitan Tsubasa, il manga da cui era stato tratto il cartone animato Holly e Benji, perché la policy della TV dell’epoca era quella di italianizzare o inglesizzare i nomi giapponesi. Così Tsubasa Ozora diventò Holly Hutton, Genzo Wakabayashi si trasformò in Benji Price, Ryo Ishizaki in Bruce Harper e così via.
Le statue dei personaggi
A Tokyo e precisamente a Yotsugi, nel quartiere di Katsushika Ku (dov’è nato Yoichi Takahashi, il creatore del manga), esistono ben otto statue dedicate ai maggiori protagonisti di Holly e Benji, sparse per le strade della zona.
Perché un cartoon di calcio in Giappone?
Oggi il calcio è uno sport molto popolare in Giappone, anche grazie ai buoni risultati della nazionale locale, ma nel 1981, quando Takahashi scrisse il manga, non lo era affatto. E allora perché gli venne l’idea di creare una storia basata proprio sul calcio? Perché appena due anni prima, nel ’79, il paese del Sol Levante aveva ospitato i Campionati Mondiali Under 20 e per la prima volta i giapponesi iniziarono ad appassionarsi a quello sport quasi sconosciuto per loro. Curiosità: chi fu il miglior calciatore di quei mondiali giovanili? Un certo diciottenne Diego Armando Maradona…
Benji chi?
Nonostante il nome del portiere Benji Price compaia nel titolo della versione italiana, in realtà il personaggio sparisce di scena a molte puntate dalla fine, tornandovi solo saltuariamente. Forse per questo in Francia la serie venne chiamata più opportunamente Holly e Tom (da Tom Becker, uno dei protagonisti) e non Holly e Benji.
Le carriere dei protagonisti
Chissà se tutti ricordano la carriera straordinaria (ovviamente inventata) che hanno fatto i piccoli campioni giapponesi. Holly, dopo aver giocato in Brasile, si è trasferito a Barcellona per giocare nel Catalunya (il Barcellona), mentre Mark Lenders è finito in Italia nel Piemonte (la Juventus). Benji, invece, si è affermato in Germania diventando il portiere del Grunwald, squadra di Amburgo. Tom Becker invece, dopo aver giocato in Francia, è tornato in patria diventando una delle bandiere dello Jubilo Iwata con Bruce Harper e Jack Morris.
Il campo in salita
Quando vedevamo Holly e Benji ci facevamo mille domande su quello che ci sembrava un chilometrico campo in salita, tanto che a volte una sola partita durava diverse puntate! In realtà il campo era normalissimo, ma, come spiega Wired, per andare incontro alle difficoltà produttive legate all’animazione degli spazi veniva utilizzato un metodo prospettico basato sull’utilizzo delle curve, che permetteva di non dover disegnare tutti i giocatori contemporaneamente.
Le sigle italiane
La sigla italiana della prima serie, Holly e Benji – Due Fuoriclasse (1986), venne scritta da Augusto Martelli (musica), Alessandra Valeri Manera e Nicola Gianni Muratori (testo) e interpretata da Paolo Picutti. La sigla della seconda serie, Che campioni Holly e Benji! (1995), fu scritta da Silvio Amato (musica) e Alessandra Valeri Manera (testo) e cantata da Cristina D’Avena e Marco Destro. Infine la sigla della terza serie, Holly e Benji Forever (2004), fu opera di Giorgio Vanni, Max Longhi (musica) e Alessandra Valeri Manera (testo) e cantata da Cristina D’Avena e Giorgio Vanni.
Assurdità di Holly e Benji
Oltre al campo apparentemente lungo chilometri e chilometri (ma abbiamo visto che in realtà non era così), ci sono tanti altri elementi assurdi nel cartone animato Holly e Benji: per esempio le maggiori reti televisive giapponesi, con tanto di telecronisti, trasmettono in diretta partite riservate a squadre di bambini; il pallone spesso si ferma in aria e cambia direzione da solo; ci sono tiri in porta talmente forti che riescono a rompere guanti e maglia del portiere, la rete delle porte e talvolta anche il muro che vi è dietro la porta; i giocatori nel bel mezzo di una partita si lasciano andare a lunghi flashback senza che gli avversari ne approfittino per rubargli il pallone.
Il tributo di Bonucci e Chiellini
Sia Leonardo Bonucci che Giorgio Chiellini, difensori della Juventus e della nazionale italiana, hanno celebrato sui social il trentennale di Holly e Benji, il loro cartone animato preferito da piccoli. Bonucci ha scritto che ‘tanti bambini sognavano di diventare Holly o Benji, io invece sarei voluto diventare come Mark Lenders. Mi manca ancora il capello lungo e il tiro della tigre, ma ci sto lavorando’, mentre Chiellini ha postato una foto dei gemelli Derrick commentando che ‘la loro catapulta infernale l’abbiamo provata in tutti i modi anche noi’.
La formazione del New Team
E vediamola, infine, la mitica formazione del New Team. Se ve la ricordate davvero a memoria, meritate il titolo onorifico di ‘fan accanito di Holly e Benji’: 1 Benjiamin Price, 2 Charlie Custer, 3 Frankie Gilbert, 4 Jil Taylor, 5 Jack Morris, 6 Bob Denver, 7 Ted Carter, 8 Paul Diamond, 9 Johnny Mason, 10 Oliver Hutton, 11 Tom Becker. In panchina Alan Crocker, Bruce Harper, Bart Johnson e Simon Garret. Allenatore: Peter Colby.
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