Come ogni estate si intensifica il fenomeno degli incendi dolosi, tanto nel nostro Paese quanto altrove: coadiuvato dal clima bollente, l’uomo che incendia boschi e foreste, per volontà criminali, speculative o altro ancora, trova in questo periodo dell’anno il momento favorevole per appiccare le fiamme sulle macchie verdi. Ma in questa sede ci interessa relativamente indagare le cause del fenomeno, quanto piuttosto concentrare la nostra attenzione sulle drammatiche conseguenze degli incendi dolosi.
Oltre un terzo del territorio italiano è coperto da foreste, boschi e macchia mediterranea, ed ogni anno si rischiano delle gravi alterazioni dell’habitat: se allarghiamo la nostra prospettiva al pianeta intero, possiamo capire quanto l’incidenza del fenomeno sia estremamente grave, contribuendo non poco alle maggiori criticità ambientali del nostro tempo, dall’inquinamento alla desertificazione, passando ovviamente per i cambiamenti climatici che a loro volta mettono in pericolo i fragili e delicati equilibri su cui si regge la vita sulla Terra.
10 conseguenze degli incendi dolosi
Volendo sintetizzare schematicamente la questione potremmo riassumere in almeno 10 punti le conseguenze degli incendi dolosi sull’ambiente:
A seguito di incendi la trasformazione dell’ambiente è notevole, si assiste alla formazione di nuovi habitat in sostituzione dei precedenti e di conseguenza ad una possente migrazione delle popolazioni animali, mentre altri fanno il loro ingresso nelle zone interessate dall’incendio, senza contare la perdita di biodiversità della flora dal valore inestimabile in certi frangenti. Gli incendi appiccati aumentano le emissioni di CO2, diossina ed altri agenti inquinanti che danneggiano la qualità dell’aria come la salute umana, che a loro volta provocano gli effetti climatici più estremi e macroscopici, come il riscaldamento globale, catastrofi naturali come alluvioni e ondate di calore, l’aumento delle zone aride lì dove un tempo c’erano terre fertili.
Le conseguenze sul suolo
In particolare vogliamo dedicare una certa attenzione al fenomeno dell’alterazione del suolo, oggetto di controversi studi scientifici: con il passaggio del fuoco, il suolo subisce ovviamente un forte aumento della temperatura mutando la struttura della parte più superficiale, la sua composizione chimica e i microrganismi presenti. Tuttavia questi effetti sulla fertilità sono ancora oggetto di dispute scientifiche, poiché la cenere derivata dalla combustione della sostanza organica è ricca di nutrimenti, che da un lato migliorano la fertilità dei suoli tramite il rilascio di azoto, fosforo, potassio, magnesio, sodio. Ma da un’altra prospettiva la presenza della cenere stessa sul terreno influisce negativamente sullo sviluppo radicale delle piante, inibendo l’assorbimento degli stessi valori nutritivi.
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