Quali sono i 10 errori grammaticali più comuni commessi dagli italiani? Parlando, ma soprattutto scrivendo, molti di noi commettono (anche senza accorgersene) una serie di ‘strafalcioni‘ ortografici e grammaticali da far storcere il naso agli esperti della Crusca e non solo – chi, infatti, non si è mai trovato di fronte ad un dubbio che avesse a che fare con l’accento, l’apostrofo, le doppie o il congiuntivo? L’italiano è una lingua bellissima, armoniosa e ricca di vocaboli che nasconde, però, nei meandri delle sue infinite regole, dubbi ed eccezioni che talvolta traggono in inganno anche i più colti.
Non solo studenti poco preparati, a commettere i 10 errori grammaticali più comuni della lingua italiana spesso sono anche professionisti, giornalisti ed esperti di comunicazione. Questo perché la maggior parte delle sviste deriva dai dubbi linguistici che accompagnano la nostra lingua. Tra gli errori grammaticali più comuni, noi ne abbiamo selezionato 10: eccoli, seguiti da una breve spiegazione.
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1. La punteggiatura
Uno dei 10 errori grammaticali più comuni riguarda la punteggiatura, ovvero quel sistema di segni convenzionali grazie ai quali si scandisce il ritmo (e dunque il significato) di una frase. Ogni segno – virgola, punto, punto interrogativo, etc. – ha il suo valore a cui, molto spesso, non si dà il giusto peso. La virgola, ad esempio, ha moltissime ‘funzioni’ che servono a dare una cadenza precisa a frasi complesse o a periodi molto lunghi.
PER APPROFONDIRE: SEGNI DI PUNTEGGIATURA, LA VIRGOLA
2. L’apostrofo
Un altro dei 10 errori grammaticali più comuni commessi in italiano riguarda l’uso dell’apostrofo. Intanto si tratta di un segno ortografico usato per segnalare la caduta, in una parola, di una o più lettere, e può definirsi elisione, quando si tratta della caduta di una vocale finale (la amica – l’amica), o troncamento, quando cade una vocale, consonante o sillaba in fine di parola (fai – fa’, vai – và). Per capire, nel caso dell’articolo indeterminativo, quando si apostrofa una parola, basta ricordare questa semplice regola: si apostrofano tutte le parole femminili mentre non necessitano di apostrofo quelle maschili (un’amica – un amico).
3. Qual è
Direttamente correlato agli errori sull’apostrofo, un altro grande dubbio della lingua italiana: si scrive qual è o qual’è? Sembra che la maggior parte delle persone, circa il 68%, sia convinta che ‘qual è‘ richieda l’apostrofo: in realtà no, perché si tratta di un’apocope vocalica e non di un’elisione; la forma corretta quindi è ‘qual è‘, senza apostrofo.
4. Un po, un pò o un po’?
Altro dubbio ricorrente, è uno dei 10 errori grammaticali più comuni e diffusi in assoluto. La forma corretta è un po’: si tratta infatti del troncamento della parola ‘poco‘ per cui l’apostrofo, messo alla fine, indica la presenza di una sillaba caduta (-co).
5. Congiuntivo
‘Bestia nera’ della grammatica italiana, il congiuntivo è usato, molto spesso, in maniera errata, soprattutto se si tratta di congiuntivo imperfetto. Uno degli errori grammaticali più comuni riguarda, ad esempio, i verbi ‘stare‘ e ‘dare‘: la terza persona singolare del congiuntivo perfetto è ‘stesse‘ e non ‘stasse’, ‘desse‘ e non ‘dasse’.
6. Gli o le?
Anche l’uso dei pronomi rientra tra i 10 errori grammaticali più comuni della lingua italiana: quando di usa ‘gli‘ e quando, invece, ‘le‘? in realtà la regola è semplicissima: si usa ‘gli‘ quando ci si riferisce ad un maschio, ‘Gli ho detto di essere in ritardo’ (ovvero, ‘Ho detto a Luca di essere in ritardo); ‘le‘ quando ci si riferisce ad una femmina, ‘Le ho detto di tornare presto’ (ovvero, ‘Ho detto a Giulia di tornare presto’).
7. Ne o né?
Il diverso significato di queste due paroline sta, ovviamente, nella presenza o meno dell’accento. Intanto quando è accentato ‘né‘ ha valore di negazione, ‘Non ho detto né sì né no’. Quando invece non lo è, può avere diverse funzioni:
– come avverbio (di luogo): ‘Ne siamo usciti indenni’
– come pronome: ‘Ne parlerò con Luca’
– con valore di partitivo: ‘Vorrei delle caramelle, ce ne sono ancora?’
E’ uno degli errori grammaticali più comuni, ma basta avere a mente queste differenze e il tutto sarà molto più semplice.
8. ‘Propio’ e ‘pultroppo’
Ebbene sì, anche queste due parole sono tra quelle maggiormente sbagliate dagli italiani. Spesso, infatti, si preferisce la forma ‘orientaleggiante’ ‘pultroppo‘ a quella corretta ‘purtroppo‘, mente nel caso di ‘proprio‘ molti italiani, non solo studenti, sono convinti che quella ‘r‘ sia di troppo, purtroppo…
9. Le doppie: accelerare o accellerare?
Anche le doppie sono tra le ‘preoccupazioni linguistiche’ degli italiani, nonché tra gli errori grammaticali (anzi, ortografici) più comuni. La giusta grafia di questo verbo non richiede la doppia ‘l’, la forma corretta perciò è ‘accelerare‘.
10. Metereologia o meteorologia?
Tra i 10 errori grammaticali più comuni nella lingua italiana questo è senza dubbio uno dei più commessi: la forma corretta e la seconda, ‘meteorologia‘, poiché il termine deriva da ‘meteora‘.
Altri errori grammaticali comuni
Oltre ai 10 errori grammaticali più comuni, eccone altri che vale la pena segnalare:
– E’ piovuto o ha piovuto: entrambe le forme sono corrette, se per ‘piovere‘ s’intende la pioggia caduta da cielo. Se, invece, si tratta, ad esempio, di critiche, quello richiesto è il verbo ‘essere‘: ‘sono piovute critiche’;
– Per cui o percui? La forma corretta è ‘per cui‘;
– Si o sì? Quando si tratta di affermare, ‘sì, ci sono anch’io’, la particella va sempre accentata, in tutti gli altri casi no.
– Fa o fà? Si tratta della terza persona del presente indicativo del verbo ‘fare‘, che non richiede l’uso dell’accento. La forma corretta è ‘fa‘.
Ecco, infine, un elenco di parole, in cui al posto della ‘c‘ spesso, erroneamente, si mette la ‘q‘
– Innocuo e non innoquo
– Proficuo e non profiquo
– Riscuotere e non risquotere
– Promiscuo e non promisquo
– Evacuare e non evaquare
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