Moneta da 10 lire: ecco quanto vale questa vecchissima moneta coniata dal Regno d’Italia all’avvento dell’euro.
Da sempre la numismatica affascina sia gli esperti che i meno esperti. Ci sono monete rare che valgono una vera fortuna e non sempre sappiamo che in casa possiamo custodirne qualche esemplare nascosto nel cassetto o in qualche portafoglio. Sono tantissime monete rare e preziose: oggi vogliamo parlare delle 10 lire. Si tratta di una vecchia moneta che conserviamo in tanti e vale 9.000 euro.
Moneta da 10 lire: dal Regno d’Italia al 2001
La storia delle 10 lire inizia con l’avvento del Regno d’Italia nel 1861: la moneta di Re Vittorio Emanuele II presentava la testa del re e la scritta “VITTORIO EMANUELE”. L’autore della moneta era Speranza Filippo. Sull’altra faccia della moneta c’era lo stemma sabaudo incoronato e attorno rami di quercia e di lauro. A destra della moneta c’era il monogramma della Banca d’Italia e a sinistra il segno della Zecca.
Queste monete del Regno d’Italia furono coniate dall’unificazione del Regno d’Italia fino al 1865. I primi esemplari risalenti all’anno 1861 mostrano la testa del Re di dimensioni più piccole rispetto a quella stampata nelle altre monete coniate successivamente. Le monete risalenti all’anno 1863 presentano diametri intermedi più grandi rispetto alle dimensioni da 18 mm a 19,5 mm prima di essere fissato definitivamente a 18,5 mm.
Con Umberto I non sono state coniate monete da 10 lire, mentre con Vittorio Emanuele III sono state coniate diverse monete da 10 lire. La moneta da 10 lire “Aratrice” è stata coniata dall’anno 1910 all’anno 1912. Sulla faccia diritta è stampata il semibusto in uniforme e la testa del re volto a sinistra ed in basso è presente un nodo di Savoia. Sull’altra faccia della moneta c’è un’allegoria che richiama l’Italia agricola. Sul retro della moneta è presente un fascio di spighe e un aratro. Il peso di questa moneta è di 3,22 grammi ed il diametro è di 19,5 mm.
Durante la monarchia di Vittorio Emanuele III la moneta da 10 lire “Biga” è stata coniata dall’anno 1926 all’anno 1930. Sulla faccia diritta della moneta è stampata la testa nuda del re ed è pubblicata la scritta “VITTORIO EMANUELE III – RE D’ITALIA”. Sul rovescio l’Italia reca il fascio su una biga. Queste monete sono state coniate a Roma e gli autori sono Motti e Romagnoli. Il peso di questa moneta è pari a 10 grammi e il diametro è di 27 mm.
La moneta da 10 lire “Impero” è stata coniata nel 1936 e sul versante diritto ha stampata la testa del re, mentre sul rovescio l’Italia regge il fascio littorio. L’autore è Romagnoli. Il peso è pari a 10 grammi ed il diametro è di 27 mm.
Con l’avvento della Repubblica italiana sono state coniate le monete da 10 lire “Olivo” e “Spighe”. Le monete serie Olivo furono coniate in una lega a base di alluminio. Il diametro di questo conio è di 29 mm ed il peso è di tre grammi. Le monete “Olivo” sono state coniate fino all’anno 1950.
La moneta da 10 lire “Spighe” fu coniata dal 1951 fino all’avvento dell’Euro nel 2001. Sul diritto della moneta è presente un aratro e sul rovescio due spighe di frumento. Questa moneta è stata realizzata in metallo Italma e ha un peso di 1,6 grammi.
Monete da 10 lire: questa vale oltre 9.000 euro
La moneta da 10 Lire Aratrice del 1912 nel migliore stato di conservazione ha un valore di oltre 9.000 euro. Si tratta di una moneta molto ricercata dai collezionisti e sul diritto è stampata l’Aratrice, l’emblema che richiama l’Italia agricola.