A partire da gennaio prossimo potrebbero arrivare 100 euro in più al mese dall’INPS per alcuni pensionati, ecco chi sono.
L’inverno potrebbe non essere così rigido per alcuni pensionati italiani. Il Governo sta valutando infatti la possibilità di versare 100 euro in più al mese negli assegni di una certa categoria di pensionati a partire da gennaio dell’anno prossimo. Scopriamo a chi si dovrebbe rivolgere la misura e come mai.
100 euro in più al mese dall’INPS per gli over 75
La misura in questione riguarda, nello specifico, le pensioni minime degli anziani sopra i 75 anni. L’aumento dovrebbe aver luogo a partire dal 1° gennaio 2024 e porterebbe le pensioni minime di questa categoria da 600 a 700 euro ogni mese. Per una simile manovra, il Governo avrebbe bisogno di fondi pari ad almeno 380 milioni di euro.
Il tutto si inserisce in un quadro di rivalutazione delle pensioni sempre più mutevole. All’inizio dell’anno, infatti, la Legge di Bilancio ha portato ad una rivalutazione del 6,4% sulle pensioni minime degli over 75, che si è invece limitata ad un misero 1,5% per il resto dei pensionati italiani.
Questo ha portato ad un innalzamento delle cifre mensili percepite nel 2023 da 563 a 599,82 euro per coloro che hanno più di 75 anni. Tutti gli altri, invece, hanno visto le loro pensioni andare da 563 a 572 euro.
Tutto grazie ad un fondo di 400 milioni stanziato ad hoc, che ha portato molti pensionati italiani a ricevere, nel mese di luglio, cifre importanti sotto forma di arretrati accumulati tra gennaio e giugno 2023.
Pensioni minime a 1000 euro entro il 2027
Questa settimana, poi, il Parlamento è stato impegnato nella votazione di una mozione mirata a portare le pensioni minime a 1000 euro entro il 2027. Unico punto a sfavore di questa manovra sarebbero i fondi necessari per attuarla, pari addirittura a 20 miliardi di euro, una cifra al momento impossibile da raggiungere.
Per questo motivo, l’idea dell’Esecutivo è quella di raggiungere l’obiettivo attraverso un piano step by step, che parte dall’aumento di 100 euro per alcuni pensionati nel 2024.
C’è chi gode già della rivalutazione
Nel frattempo, c’è chi a partire da luglio gode già del frutto della rivalutazione delle pensioni minime. Tale rivalutazione viene calcolata sul totale lordo della pensione, escludendo le prestazioni che non si possono imporre dal punto di vista fiscale, quelle assistenziali, facoltative e di accompagnamento. Gli aumenti riguardano tutto l’anno, inclusa la tredicesima mensilità.
E per coloro che sono andati in pensione nel 2023/2024? La rivalutazione verrà riconosciuta, nel loro caso, a partire dalla data in cui vanno in pensione. E se nel corso del 2023 i pensionati in questione raggiungono i 75 anni, l’aumento previsto per questa fascia d’età spetterà loro a partire dal mese successivo.
Comunque, bisogna ricordare che la rivalutazione delle pensioni minime è solo una piccola parte del lavoro che il Governo dovrà impegnarsi a svolgere per quanto riguarda la riforma del sistema previdenziale. Si attendono infatti misure concrete che possano aiutare il sistema a lasciarsi alle spalle la Legge Fornero e garantire maggiore flessibilità in uscita.
In più, molte misure attualmente in vigore, come la Quota 103, sono solo temporanee, valide fino alla fine dell’anno. In un’ottica di maggior stabilità sarebbe necessario valutare di rendere queste misure strutturali, ma come sempre tutto dipenderà dai fondi che si hanno a disposizione.