L’11 settembre colpa degli americani? Ci risiamo. L’accusa agli Stati Uniti di aver provocato l’attentato alle Torri Gemelle, teoria tanto cara ai complottisti, arriva stavolta dall’Arabia Saudita. Ma dietro potrebbe esserci un interesse economico o una mossa politica.
DODICI FATTI POCO NOTI SULL’ATTENTATO ALLE TORRI GEMELLE
Queste le parole di Katib Al-Shammari, esperto legale del governo saudita, sulle pagine del quotidiano saudita con sede a Londra Al-Hayat: «L’11 settembre 2001 è stato una operazione esclusivamente americana, progettata ed eseguita all’interno degli Stati Uniti». E ancora: «Tutte le persone ragionevoli del mondo, che conoscono le politiche americane e che hanno esaminato immagini e video [dell’11/9] , sono unanimemente concordi sul fatto che l’assalto alle Twin Towers fu una operazione esclusivamente americana, pianificata e portata a compimento all’interno degli Stati Uniti. Prova di ciò è la sequenza di continue esplosioni che drammaticamente si verificò lungo entrambi gli edifici (…). Esperti ingegneri strutturali li demolirono con esplosivi, mentre gli aerei che si sfracellarono [contro di essi] diedero il via libera alle detonazioni, ma non furono il motivo dei collassi». Teorie sentite e risentite.
Ma cosa c’è dietro a questa mossa dell’Arabia Saudita, che ha minacciato gli alleati (ma non più alleati come prima, a quanto pare) di fare uscire nuove prove? Probabilmente un interesse economico. Le famiglie di 800 vittime degli attacchi alle Torri Gemelle dell’11 settembre 2001 hanno infatti fatto causa all’Arabia Saudita, accusandola di complicità nell’attacco al cuore dell’America che causò circa 3000 morti. La causa, depositata in un tribunale di Manhattan, punta il dito contro alcuni funzionari sauditi di Riad che avrebbero aiutato i dirottatori Salem al-Hazmi e Khalid Al-Mihdhar 18 mesi prima dell’attacco a trovare appartamenti, imparare l’inglese e ottenere carte di credito e contanti. Insomma, è probabile che la teoria del complotto rivendicata dall’Arabia Saudita sia solo una risposta alla mossa delle famiglie delle vittime. I complottisti intanto gongolano.