[didascalia fornitore=”ansa”]La Bibbia di Federico da Montefeltro[/didascalia]
E’ il testo sacro della religione ebraica e cristiana, il libro più stampato e discusso della storia: ma quali sono le 12 curiosità che non sai sulla Bibbia? Al di là degli insegnamenti teologici, da cui hanno avuto origine diverse confessioni religiose, la Bibbia è un testo pieno di misteri, di segreti e di contraddizioni: tanti i libri, diversi per origine, lingua, data e composizione, in cui è suddivisa, come tante sono le interpretazioni che, da sempre, si sprecano sul messaggio che contiene. Per conoscere un po’ meglio questo libro (senza, evidentemente, entrare nel merito della questione) ecco una serie di aspetti curiosi sui quali vorremmo indagare, aspetti che prescindono dalla Fede religiosa ma approfondiscono (un pochino) alcuni aspetti legati al libro della Bibbia. Dalla mela come frutto del peccato, all’età dei discepoli di Gesù, ecco le 12 curiosità sulla Bibbia che vale la pena conoscere.
Tra le varie curiosità che circolano a proposito del libro sacro per eccellenza, la Bibbia, questa è una delle più interessanti: nella Genesi, infatti, il primo dei testi sacri biblici, si narra della creazione del mondo e della cacciata di Adamo ed Eva dal Paradiso terrestre. Il motivo è che hanno disobbedito, hanno mangiato una mela che è il frutto del peccato. In realtà nella Bibbia non si parla mai di una mela ma (nel terzo capitolo della Genesi) solo di un albero e di un frutto.
Il 25 dicembre si festeggia il Natale e ricorre, tradizionalmente, il compleanno di Gesù: in realtà di questa festa non v’è traccia nelle Sacre Scritture, non essendo stata istituita né dal Messia né tanto meno dai Discepoli. Le origini del Natale, infatti, sono poco chiare e si intrecciano con la tradizione popolare contadina. Sulla data precisa in cui nacque il Signore, dunque, non ci sono notizie certe, l’unica cosa sicura è che Gesù non nacque in inverno, cosa che si evince dai Vangeli quando si narra dei pastori che pascolavano il gregge vicino alla grotta (è improbabile che potessero farlo nel deserto, di notte e in inverno).
A quanto riporta la Bibbia, Gesù non era figlio unico ma aveva dei fratelli che, nel Vangelo di Giovanni, vengono nominati per ben sette volte. Oltre al fatto che all’epoca avere un solo figlio o non averne alcuno era considerata una maledizione (è presumibile, perciò, che Maria e Giuseppe ne avessero degli altri), la tradizione di Gesù figlio unico ha preso piede dopo l’istituzione – col Concilio di Costantinopoli, nel 553 – del dogma sulla verginità di Maria.
Nel Vangelo di Matteo si narra, che saputa della nascita del Messia, giunsero a visitarlo alcuni Magi dall’Oriente. Alcuni, e non tre come c’insegna la tradizione, numero che si evinse probabilmente dai doni (oro, incenso e mirra) che i saggi portarono a Gesù.
Iconograficamente (dalle opere d’arte ai film) i Discepoli sono stati rappresentati sempre come degli uomini maturi, in genere dai 30 ai 40 anni. In realtà, erano poco più che adolescenti: nel Vangelo di Matteo, infatti, quando si narra dell’entrata a Capernaum, si specifica che le guardie chiesero loro di pagare una tassa, ma solo Gesù e Pietro lo fecero dato che gli altri, essendo ancora troppo giovani, ne erano esenti.
Tra le 12 curiosità sulla Bibbia che vale la pena conoscere, ce n’è una che riguarda il luogo di purificazione che, secondo la Chiesa, le anime devono passare prima di raggiungere il Paradiso. Del concetto di Purgatorio, tradizionalmente tramandatoci dalla Commedia di Dante, non v’è traccia nella Bibbia, dato che la dottrina cattolica su questo luogo dell’aldilà venne istituita nel 1274, durante il Concilio di Lione.
Il Sacramento del Battesimo è quello che ‘ufficializza’ l’entrata nella Chiesa cattolica e viene praticato ai neonati o ai bambini molto piccoli. Gli episodi legati al Battesimo di cui parla la Bibbia, tuttavia, riguardano tutti persone in età adulta, a cominciare da Cristo che fu battezzato quando aveva 30 anni. Che il Battesimo fosse un ‘passo’ da fare da grandi lo si evince chiaramente da un versetto del Vangelo di Marco quando, rivolto ai Discepoli, Gesù dice: ‘Chi crederà e sarà battezzato sarà salvo, ma chi non crederà sarà condannato’.
I vizi (o peccati) capitali – Superbia, Lussuria, Avarizia, Invidia, Ira, Accidia e Gola – sono stati ‘classificati’ per la prima volta sette secoli dopo la morte di Cristo. Furono alcuni monaci del primo Cristianesimo a farlo, mentre la Bibbia non ne parla in alcun modo.
Durante l’Ultima Cena con gli Apostoli Gesù, nello spezzare il pane e nel bere il vino, istituiva, di fatto, il Sacramento dell’Eucaristia. La transustanziazione – la conversione del pane e del vino nel corpo e nel sangue di Cristo – fu in realtà introdotta come dottrina cattolica tra il 1200 e il 1500, mentre secondo la tradizione dell’epoca, spezzare il pane e bere del vino a tavola significava annunciare una partenza e auspicare un ritorno. Allo stesso modo, Gesù annunciava la sua morte e la sua resurrezione, associando simbolicamente il pane al suo corpo e il vino al suo sangue.
Maria, la madre di Gesù non è mai stata oggetto di culto né per i Discepoli né per i cristiani dell’epoca immediatamente successiva. Nel Nuovo Testamento, infatti, non vi è alcun riferimento che induca a considerare Maria come un esempio di mediazione tra l’uomo e Dio: ‘Vi è infatti un solo Dio, ed anche un solo mediatore tra Dio e gli uomini: Cristo Gesú uomo’, si legge nella Prima Lettera a Timoteo, attribuita a Paolo di Tarso.
Tra le 12 curiosità sulla Bibbia che si potrebbero non conoscere c’è quella sui ‘record’ che questo testo detiene: la Bibbia, infatti, è stato il primo libro stampato in serie nel mondo (ad opera dell’inventore e tipografo tedesco Johannes Gutenberg nel 1454); è il più ‘combattuto’ (è stato più volte bruciato, proibito e denigrato); è in assoluto in più tradotto (si stima che, interamente o in parte, la Bibbia sia stata tradotta in oltre 2mila e quattrocento lingue); ed è anche il più taccheggiato.
Concludiamo la nostra breve ‘ricerca’ sulle 12 curiosità sulla Bibbia che vale la pena conoscere, con la Bibbia inglese per eccellenza, la Bibbia di re Giacomo. Commissionata dal sovrano inglese e pubblicata nel 1611, è la versione ufficiale della Chiesa Anglicana. Fu realizzata da una commissione di molti studiosi (circa una cinquantina) tra i quali, secondo alcune ipotesi, anche William Shakespeare.
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