Per i pensionati che si aspettavano delle belle notizie dal nuovo anno, purtroppo ci sono quasi 125 euro in meno per questa categoria.
È ufficiale e sono moltissimi i pensionati che in questo mese di febbraio 2023 non avranno alcuna buona notizia. Se per molti gli assegni hanno avuto una crescita, altri invece noteranno una perdita in comparazione con le quote del 2022 percepite. Un effetto domino importante che colpisce le classi di pensionati che ogni mese percepiscono un assegno alto: una categoria in particolare noterà una diminuzione di 125 euro. Proviamo a fare chiarezza e capire meglio la situazione?
Pensioni 2023: rivalutazioni ma non per tutti
Il 2023 è iniziato e come previsto le pensioni hanno potuto registrare un aumento notevole, soprattutto se si parla di quote minime. Facendo un passo indietro al 2022, il nuovo Governo Meloni aveva messo sul tavolo degli obiettivi la voglia e la proposta di poter aumentare gli assegni una volta per tutte.
Così è stato, tanto che Silvio Berlusconi si è battuto sino all’ultimo momento al fine di poter aumentare gli assegni sino a 1.000 euro arrivando poi all’accordo di 600 euro. Le buone notizie tra rivalutazioni e aumenti sono solo per chi prende una pensione minima, mentre gli altri potranno verificare man mano una perdita anche ingente.
Cosa vuol dire tutto questo? Che se le fasce di reddito sono state suddivise in sette differenti era proprio per dividere le classi basse sino a quelle alte. Una rivalutazione completa che ha premiato alcune fasce, mentre altre sono state messe all’angolo con una perdita che si calcola mettendo in comparazione il 2022 – con il 2023. La domanda è: chi sono i pensionati che perdono ben 125 euro sull’assegno?
125 euro in meno sulla pensione per questa categoria
C’è consapevolezza del fatto che la maggior parte dei pensionati sappia di andare incontro a delle rivalutazioni, di ogni tipologia. Il Governo ha voluto suddividere i redditi in scaglioni e questo ha portato alla penalizzazione di alcuni pensionati.
Chi percepisce un assegno da 2.100 euro al mese lordi potranno avere una rivalutazione di 150 euro. Tutto cambia nel momento in cui si va a vedere il ceto medio, infatti chi percepisce ben 4.000 euro potrà vedere una diminuzione dell’assegno di 125 euro se messo in comparazione con l’anno 2022.
Lo stesso discorso ma con quote diverse, per chi percepisce dai 2.102 euro sino ai 3.000 euro con perdite sino a 92 euro sempre mettendo in comparazione dall’anno precedente 2022.
Poi ci sono stati dei tagli molto più netti che riguardano il ceto alto italiano. Gli esperti economi hanno evitazione che sono stati penalizzati ed era dal 1995 che non accadeva una cosa di questo tipo. Significa quindi che dal Governo Monti in poi tutti i pensionati hanno visto man mano il loro assegno andare sempre più verso il basso, mentre con questa rivalutazione si sperava in un miglioramento.