172 euro in più sull’assegno previdenziale saranno accreditati sul cedolino previdenziale INPS di queste categorie di pensionati.
Ci sono buone notizie in arrivo per i pensionati che potranno beneficiare dell’arrivo del maxi assegno a partire dal mese di febbraio. C’è chi a gennaio non è riuscito a percepire l’aumento dell’assegno previdenziale atteso, che sarà accreditato a partire dal prossimo mese o al massimo a partire dal mese di marzo 2023. L’incremento degli assegni previdenziali dovrebbe essere computato in base al tasso di inflazione programmata con un minimo di ottanta euro al mese per gli assegni fino a 1500 euro.
Tuttavia, sono previste anche delle penalizzazioni sugli assegni pensionistici. Ci sono buone notizie anche per coloro che optano per l’uscita anticipata dal mercato occupazionale: il Governo Meloni ha pensato di accontentare anche questa platea di potenziali pensionati che hanno perfezionato determinati requisiti anagrafici e hanno versato contributi previdenziali all’INPS. Un bel “tesoretto” è previsto per coloro che decidono di continuare a lavorare, nonostante abbiano maturato i requisiti necessari per ricevere la pensione anticipata.
La rivalutazione monetaria degli assegni previdenziali INPS prevede la suddivisione in sette fasce reddituali e non più in tre come in passato. Le pensioni minime incassate dagli over 75 anni sono incrementate a 600 euro. A crescere sono state soprattutto le pensioni minime, mentre la percentuale si è ridotta con il crescere dell’ammontare degli assegni previdenziali INPS. Per gli altri pensionati che beneficiano della pensione minima pari a 525 euro potranno beneficiare di un incremento mensile pari a circa 46 euro, che portano l’assegno previdenziale al lordo a quota 572 euro.
Nessun incremento mensile è previsto per i pensionati che percepiscono un trattamento previdenziale mensile al lordo di importo pari a 1000, 1200, 1500 e 1700 euro.
Subiscono delle penalizzazioni sugli assegni previdenziali INPS coloro che percepiscono un assegno previdenziale mensile di importo lordo pari a 2200 euro, il cui incremento sarà solo di 136 euro. I trattamenti previdenziali di importo lordo pari a 2500 euro (anno 2022) subiranno un incremento di 155 euro raggiungendo l’importo a 2655 euro nel 2023. Le pensioni di importo pari a 3200 euro subiranno un aumento mensile pari a 110 euro. Gli assegni previdenziali di importo pari a 4300 euro, nel corso dell’anno 2023 subiranno un aumento pari a 116 euro raggiungendo l’importo di 4416 euro. L’aumento di 124 euro spetta a coloro che incassavano un assegno pari a 5300 euro lordi nel 2022.
I meccanismi di calcolo della rivalutazione monetaria dei cedolini previdenziali INPS hanno subito una revisione. Con la Circolare n. 135 del mese di dicembre 2022 INPS ha confermato il valore della perequazione pari a 7,3 punti percentuali al netto del conguaglio. Tuttavia, gli assegni previdenziali hanno già beneficiato della rivalutazione anticipata nel corso dell’ultimo trimestre dell’anno 2022, pertanto, la rivalutazione monetaria effettiva sarà di 5,3 punti percentuali.
I pensionati che nel 2022 incassavano una pensione di importo lordo pari a 2626 euro avrebbero dovuto percepire 172 euro in più secondo il meccanismo di calcolo, anche se un aumento significa anche una perdita se si calcolano le quote a seconda del 2022.
A proposito di questo meccanismo di calcolo, le organizzazioni sindacali protestano, sostenendo che il nuovo meccanismo di computo non garantisce ai pensionati di contrastare gli effetti dell’inflazione e la perdita del potere di acquisto.
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