La commissione di bilancio della Camera ha dato il suo lasciapassare per restaurare l’App 18. Questa molto presto verrà sostituito da due bonus basati sul merito e sul reddito.
Per coloro che hanno compiuto la maggiore età è in arrivo una carta della cultura giovani dedicata a tutti coloro che risiedono nel territorio nazionale e che appartengono a famiglie in cui l’ISEE non supera i 35.000 euro. La seconda è la carta del merito che verrà data a coloro che si sono diplomati con 100 centesimi. Ognuno delle due ha un valore di 500 euro e possono essere cumulabili.
I parametri del bonus cultura
Due sono i parametri che dovranno essere valutati prima di rilasciare il bonus cultura da 500 euro per coloro che hanno compiuto la maggiore età.
Stiamo parlando del merito scolastico e della soglia ISEE. E questo ciò che ha deciso la commissione di bilancio della camera nel momento in cui ha dato inizio al restauro dell’App 18.
Una misura che verrà sostituita da due bonus che si baseranno sia sul reddito familiare che sui voti scolastici.
La carta della cultura giovani sarà dedicata ai maggiorenni che risiedono nel territorio nazionale e che fanno parte di famiglia che hanno un ISEE che non supera i 35 mila euro.
Questa verrà assegnata e potrà essere utilizzata nel corso dell’anno successivo al compimento di 18 anni.
Ci sarà poi una carta del merito, un bonus di 500 euro che verrà dato a coloro che otterranno un diploma di 100 centesimi.
Entrambi i bonus avranno lo stesso importo e potranno essere cumulabili.
Come cambierà il bonus cultura nel 2023
Il governo ha intenzione di definire al meglio i dettagli a partire dal mese di gennaio in poi così che si possa intervenire con le categorie merceologiche interessate.
Lo scopo è quello di andare ad evitare tutte quelle truffe che potrebbero portare avanti alcuni istituti compiacenti. Per loro infatti sono in arrivo delle sanzioni.
Non molte settimane fa il governo aveva condiviso il loro desiderio di modificare il bonus dedicato ai diciottenni.
Una proposta che ha lasciato dietro di sé numerose proteste da parte dell’opposizione e dell’associazione di settore.
Ed è per questo che la misura in seguito è stata riformulata restando più o meno la stessa anche se è cambiato molto nei parametri di accesso.
Federico Mollicone, il presidente della commissione cultura e presentatore dell’emendamento di cui stiamo parlando, ha voluto sottolineare che “Non aboliamo la App 18. Sarà fatta una nuova Carta con criteri più trasparenti ed equi”.
Ha voluto dire la sua anche Gennaro Sangiuliano, il ministro della cultura il quale afferma che si tratta di un bonus che deve essere modificato poiché mostra numerose criticità.
Afferma anche che non intenzione del governo proseguire con la cancellazione a differenza di come molti affermano.
Un tema su cui si è dilungata la stessa Presidente del Consiglio Giorgia Meloni la quale ha affermato di non avere intenzione di eliminare il bonus ai diciottenni per la cultura “non c’è ragione” che lo riceva “il figlio di un milionario, di un parlamentare, o mia figlia. Va introdotto un limite al reddito di chi accede a questa misura, e vanno meglio definiti i contenuti e le cose che si possono acquistare con queste risorse e credo anche che occorra lavorare sulle truffe. Quindi confermo che intendiamo modificare questa norma, senza però togliere queste risorse alla loro destinazione originale: giovani e cultura”
Diversi sono i motivi che hanno spinto il governo ad apportare tali modifiche.
Tra questi non mancano l’acquisto di beni che non appartengono alla lista delle 18App insieme allo sfruttamento di dichiarazioni false.
Importante sottolineare anche la presenza di una rete di adescatori per i diciottenni il cui unico scopo era quello di sfruttare il bonus cultura a loro intestato.
Situazioni che vedono circa 9 milioni di euro coinvolti in casi di notifica all’amministrazione in cui si parla di usi indebiti degli esercenti e dei diciottenni a cui è stato erogato il bonus 18app.
Soltanto una parte di loro è stata poi restituita. Nel corso delle ultime settimane non sono mancati numerosi appelli fatti per cercare di evitare di modificare il bonus facendo sì che questo restasse esattamente come ora.
Una richiesta avanzata da Federcartolai, Impresa cultura Italia contro Commercio, Assomusica, Confcommercio, Ali Confcommercio, Associazione Italiana editori insieme al comparto del libro italiano.