Il 2023 è iniziato come un anno ricco di novità per chi percepisce la pensione. Vediamo ciò che dovrebbero aspettarsi alcuni pensionati a marzo.
Sul cedolino della pensione, alcune categorie di ex lavoratori, infatti, potrebbero vedersi accreditare ben 2038 euro di arretrati.
Pensione: le novità
L’INPS sta mettendo in campo tutte le misure necessarie per garantire ai pensionati la rivalutazione sulla pensione che percepiscono ma anche delle prestazioni assistenziali. Ciò è vero anche se, nel primo mese dell’anno, ci sono stati dei ritardi proprio da parte dell’ente che, tra festività e novità, non ha fatto in tempo ad attribuire alla totalità dei pensionati, gli aumenti previsti.
Dei ritardi che dovrebbero essere annullati nel mese di marzo 2023 con il pagamento di arretrati e rivalutazioni ma soltanto per alcuni utenti, che rispettano alcune soglie di pensione.
Gli arretrati di marzo
Per il mese di marzo, l’INPS ha annunciato che verranno pagati gli arretrati e la rivalutazione. Tali aumenti, spetteranno a chi percepisce una pensione superiore a 2.101,52 euro.
Spetterà, dunque, proprio all’INPS erogare non solo la rivalutazione ma anche gli arretrati. La somma di 2.101,52 euro fa riferimento a quelle pensioni che rappresentano un importo pari a quattro volte le pensioni minime. L’erogazione di tali rivalutazioni è già avvenuta, nella misura del 100%, per quelle pensioni che sono più basse della somma indicata prima, già nel mese di gennaio.
L’Inps, in una nota, ha fatto sapere che la rivalutazione prevede un calcolo basato sull’importo annuale in pagamento. Tale meccanismo è previsto dalla legge di bilancio, entrata in vigore a inizio anno.
A marzo, inoltre, saranno messi in pagamento gli arretrati di gennaio e febbraio di quest’anno. Arretrati che fanno riferimento a dei ritardi dell’INPS. Praticamente, tutti i pensionati che hanno ottenuto un cedolino più basso o pari a 2.101,52 euro, l’anno scorso, hanno ricevuto la rivalutazione del 100% già nel primo mese dell’anno.
Una decisione che costituisce un passo avanti importante per chi riceve pensioni più alte della soglia stabilita. Proprio loro, infatti, riceveranno la rivalutazione sulla base dell’importo annuo in pagamento.
Praticamente, possiamo descrivere gli aumenti previsti per alcuni pensionati. Chi nell’anno 2021 ha percepito una pensione lorda mensile pari a 1500 euro, nel 2022, tale pensione, in virtù delle rivalutazioni previste l’anno scorso, è diventata pari a 1525,50. Nel 2023 la pensione lorda diventerà pari a 1528,50 al mese, con 39 euro di arretrati.
Diverso è il caso di chi percepiva al 2021 una pensione lorda mensile pari a 2000 euro. Tale pensione è diventata nel 2022 pari a 2034 euro mensili che, nel 2023, diventeranno 2038 lordi mensili, con degli arretrati, che per tale importo pensionistico, sono equivalenti a 52 euro.
Progressivamente, le pensioni cresceranno anche per chi nel 2021 percepiva 5000 euro di pensione lorda al mese. Nel 2023, in virtù degli arretrati pari a 112,92 euro diventerà di 5082,52 euro.