Il figlio di Anastasia Alashri è rimasto solo. Di lui al momento si stanno occupando i servizi sociali del Comune di Fano, dove la 23enne si era stabilita dopo essere fuggita dalla guerra in Ucraina insieme al bambino e al suo ex marito.
Il corpo senza vita della giovane è stato trovato lunedì mattina dai carabinieri, nelle campagne di Villa Giulia. A condurre i militari sul luogo del ritrovamento è stato l’ex marito della donna, che ha ammesso di averla uccisa. Domenica mattina Anastasia era stata a casa del suo ex per recuperare alcuni vestiti e in quel frangente l’uomo l’avrebbe assassinata, colpendola con almeno 3 coltellate. Dopodiché ha abbandonato il suo corpo in una valigia, che ha fatto ritrovare ai carabinieri.
A lanciare l’allarme è stato un collega di lavoro, che l’aveva ospitata in casa, insieme al figlio di 2 anni, dopo che aveva deciso di lasciare per sempre quel marito violento. Quando domenica mattina si è recata a casa dell’ex per recuperare alcuni indumenti, Anastasia Alashri – 23 anni – non ha più fatto ritorno nell’appartamento del collega, che era diventato momentaneamente la sua casa. Così l’uomo, preoccupato da quell’eccessivo ritardo, ha allertato i carabinieri.
Sono scattate le ricerche, che ieri mattina, a poco meno di 24 ore dalla scomparsa, si sono concluse nel peggiore dei modi. Il corpo senza vita della 23enne è stato ritrovato nelle campagne di Villa Giulia a Fano, dove la vittima si era stabilita la scorsa primavera, per sfuggire alla guerra scoppiata in Ucraina, suo Paese d’origine.
In Italia era arrivata insieme al suo bimbo di 2 anni e a suo marito, un 42enne egiziano. Il matrimonio non funzionava, il marito era sempre violento e aggressivo, così Anastasia aveva deciso di lasciarlo e aveva trovato ospitalità presso un collega, in attesa di trovare una sistemazione più adatta per lei e il suo bambino.
Quando domenica mattina è andata a casa del suo ex per recuperare i vestiti, da quella casa è uscita senza vita. Il corpo, chiuso in una valigia, e abbandonato insieme al suo cellulare e all’arma del delitto, un coltello, con cui la vittima è stata colpita almeno 3 volte.
Fermato lunedì mattina alla stazione di Bologna, da cui probabilmente stava cercando di prendere un treno per tornare in Egitto, il 42enne è stato interrogato e arrestato, dopo aver confessato l’omicidio. È stato lui a far ritrovare il corpo senza vita di Anastasia. Il movente del 47esimo femminicidio compiuto in Italia dall’inizio dell’anno potrebbe essere stata la gelosia.
Anastasia voleva costruirsi una nuova vita con il suo attuale compagno, ma per il suo ex marito questo era un ‘affronto’ impossibile da sopportare. Così avrebbe deciso di ucciderla, spinto da quella miserevole consapevolezza che, se non avesse potuto averla lui, nessun altro avrebbe dovuto.
Intanto, all’indomani dell’atroce delitto, resta un bambino che non ha più la mamma e per il quale si sono mossi i servizi sociali del Comune e gli stessi colleghi di Anastasia. La ragazza lavorava come cameriera al ristorante Osteria dalla Peppa di Fano e insegnava nella scuola musicale del paese, essendo anche laureata in musica. Una grande lavoratrice e una persona dolcissima, è così che i colleghi ricordano la giovane mamma, arrivata in Italia soltanto pochi mesi fa, e che in poco tempo era riuscita a conquistare il cuore di tutti.
Al momento la preoccupazione maggiore è per il suo bambino, che dovrebbe essere affidato alle cure della nonna materna, in arrivo dall’Ucraina.
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