Dall’ultima importante operazione condotta dalla Guardia di Finanza sono emerse 240 tonnellate di rifiuti pericolosi stipati nei capannoni di un ex rilegatoria, situata nella zona industriale di Borgaro Torinese. I due titolari della società sono stati denunciati per deposito incontrollato di rifiuti.
Il sito, in disuso ormai da diversi anni, è stato trasformato in un’autentica discarica abusiva.
Le Fiamme Gialle, con la collaborazione dell’Arpa, hanno individuato all’interno una quantità smisurata di rifiuti pericolosi: scarti della produzione industriale dell’ex rilegatoria, tubi a neon, materiale isolante e plastico altamente infiammabili, e più di 6mila chili di prodotti chimici e oli esausti.
Nell’ambito di questa operazione della Guardia di Finanza, durata sei mesi, sono state scoperte in totale 8 fabbriche e terreni abbandonati, che sono stati trasformati in discariche abusive e pericolose per l’ambiente e i cittadini.
Tra i siti incriminati, il caso più eclatante è stato quello di San Gillio, dove lo scorso agosto sono state scovate 450 tonnellate di rifiuti tossici, nelle vicinanze di un condominio. A Givoletto, invece, sono state sequestrate 300 tonnellate di rifiuti chimici altamente pericolosi.
Tra le sostanze identificate dalle Fiamme Gialle si annoverano vernici, oli esausti, solventi e solfati.
Per tutte e otto le realtà scoperte è stato applicata la nuova normativa in materia di ecoreati: i responsabili delle varie discariche abusive sono stati costretti a pagare la somma necessaria per il corretto smaltimento dei rifiuti tossici. Le somme si aggirano intorno ai 100mila euro, cifre che in passato finivano sulle spalle delle amministrazioni comunali di riferimento per il territorio.
Oltre a tali reati, ai responsabili di questi disastri, sono stati addebitati i costi di Imu e Tari non pagati in precedenza.