27 anni di Fondazione Cariplo: premiati oltre 2mila progetti di ricerca scientifica per un totale di 500 milioni

Giuseppe Guzzetti

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Sono 27 anni che la Fondazione Cariplo sostiene la ricerca scientifica: dalla biomedicina all’ambiente e alle biotecnologie, dalla società all’agroalimentare, dalla fisica alla chimica fino all’ingegneria, per un totale di quasi 500 milioni di euro destinati a oltre 2mila progetti, con 6.030 ricercatori inseriti, di cui il 40% donne. Sono stati inoltre circa 250 i reviewer attivati ogni anno e le pubblicazioni scientifiche peer reviewed sono state 4.640. Ma sono anche stati registrati 70 brevetti e sono nati 10 spin-off e oltre 200 startup accelerate. Sono alcuni dei risultati presentati dai vertici della fondazione a Milano, in una serata al Piccolo Teatro Studio Melato.

A salutare i record è stato il presidente Giuseppe Guzzetti: “Da molti anni sono alla guida della Fondazione e fra un anno ci sarà un altro presidente”, ha detto, “Ma in tutti questi anni la Fondazione ha avuto alcuni elementi caratteristici: è una fondazione di giovani, è giovane e che vive quindi i problemi nei quali siamo immersi, ma ha anche una grande passione, un grande cuore e una grande competenza”.

Guzzetti ha sottolineato che “abbiamo fatto insieme tanti passi avanti nella soluzione a problemi anche quotidiani, dalla ricerca biomedica a quella sociale, dal trasferimento tecnologico alla ricerca agroalimentare. Vorrei a questo punto della mia carriera e della mia vita consegnare un mandato a tutti i ricercatori in cui abbiamo creduto: vi chiedo di testimoniare con ancora più vigore i nostri valori e di sentirvi appartenenti alla medesima comunità”.

Carlo Mango, direttore dell’area Ricerca scientifica della Fondazione Cariplo, ha spiegato che “i contributi divengono molto spesso una palestra, perché beneficiare di un grant ha permesso a molti ricercatori di ‘allenarsi’ per partecipare a progetti di respiro internazionale. Alcuni ricercatori, poi, grazie ai grant di fondazione Cariplo hanno la possibilità di entrare nel mondo della ricerca con una borsa di studio, come è successo a Carlo Rubbia”.

Alberto Mantovani, direttore scientifico dell’Humanitas e membro della Commissione centrale di Beneficienza , ha detto nel suo intervento che uno degli obiettivi è “incoraggiare i giovani a volare come ricercatori indipendenti. La ricerca scientifica ha lo scopo di costruire ponti fra domini di ricerca diversi e fra chi fa ricerca e la società civile. E siamo chiamati come comunità ad attraversare quei ponti, cosa che a volte non è facile”.

Per il futuro sono confermate le linee di intervento: biomedicale, economia circolare, ricerca sociale, alta formazione, istruzione tecnica e sostegno alla transizione dei giovani al mondo del lavoro. “Continueremo a sostenere la ricerca di base – ha continuato Mango – la ricerca applicata, il trasferimento tecnologico. Sarà importante anche il ruolo di Cariplo Factory, il polo creato nel 2016 per favorire la realizzazione di progetti open innovation, Csr e valorizzazione dei giovani talenti, stimolando processi di innovazione tra grandi corporation, startup e altri soggetti innovatori, coinvolgendo le istituzioni e attraendo capitali”.

In collaborazione con AdnKronos

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