Ogni anno sono molte le famiglie che desiderano adottare un bambino, ma talvolta la burocrazia penalizza le famiglie richiedenti.
La storia di oggi è alquanto commovente ed emozionante in quanto si tratta di una mamma che ha lottato con tutta sé stessa pur di riuscire ad adottare un bambino di nome Jordan. Per lei era un sogno diventare genitore e ha capito che quel piccolo era giusto per lei. Dopo vent’anni lui è riuscito a ripagarla in un modo unico.
Ci sono molte famiglie che desiderano avere dei bambini, ma talvolta capita che non ci si riesce. Per molti costituisce un vero e proprio problema, una tristezza e una mancanza di completezza. Esiste un metodo però, che consente di esaudire questo sogno, ma a causa della burocrazia non è così semplice.
Ma non solo. La burocrazia è solo una parte di tutto questo, ma dietro vi è anche una questione di tempistica non da poco. E’ risaputo infatti che ci vogliano addirittura molti anni prima di concludere la pratica. Prima di avviare una pratica di adozione è bene tenere a mente tutto quello che servirà per portarla a termine e tutte le fasi da superare.
Innanzitutto, sarà necessario attestare l’idoneità questo varia a seconda dello Stato in cui ci si trova. Per esempio, in Italia per essere idonei per la domanda bisogna essere una coppia sposata almeno da tre anni e devono dimostrare di aver convissuto per un certo periodo di tempo insieme senza interruzione. Inoltre, l’età idonea è compresa tra 18 e 45 anni (fatta alcuna eccezione).
Ovviamente non sono solo questi i requisiti. In secondo luogo bisogna far domanda all’apposito tribunale presentando una serie di documenti. La successiva fare è quella dell’accertamento in cui il tribunale insieme ai Servizi Sociali metteranno in atto una serie di accertamenti per capire come e dove dovrà andare a vivere l’adottato.
La penultima fase è quella del pre affidamento in cui si è in attesa di un’ordinanza che prevede un pre affidamento e infine la dichiarazione di adozione che avviene dopo un anno di pre affidamento. Se tutte queste fasi verranno superate positivamente, l’adozione avverrà.
Purtroppo, leggendo i vari procedimenti sembra molto semplice ed immediato, ma l’adozione è un processo lento, lungo e talvolta doloroso. Qualcuno però ce la fatta ed è il caso di Ingeborg McIntosh. Vediamo la sua storia.
Ci troviamo in America quando una giovane donna di nome Ingeborg McIntosh decide di voler adottare un bambino. Non sappiamo se la sua è stata una scelta dettata dall’impossibilità di avere figli o se era suo desiderio adottarne uno, ma questo era il suo sogno. Per lei quindi inizia un lungo calvario fatto da sacrifici e alcune sofferenze per adottare Jordan.
Il piccolo si trovava in un orfanotrofio da quando era molto piccolo e lei voleva garantirgli un futuro fatto di amore e famiglia. Ci sono voluti ben quattro anni prima di riuscire nel suo intento e questa volta il problema non era legato ai requisiti, ma alla madre biologica del piccolo Jordan. Quest’ultima infatti voleva che suo figlio fosse adottato da una famiglia afroamericana o almeno mista.
Il tempo passava inesorabilmente e per Jordan non si trovò mai una famiglia che soddisfacesse i requisiti per l’adozione seguendo anche la volontà della mamma naturale. Per questo motivo, il piccolo fu affidato a Ingeborg. Sin dal primo momento in cui lo ha preso in braccio si è subito resa conto che quel bambino doveva far parte della sua famiglia. Così, Jordan viene adottato dalla donna e dalla sua famiglia.
Passano gli anni e Jordan cresce avvolto dall’amore della sua famiglia, quando un giorno una terribile notizia bussa alla loro porta. Alla mamma viene diagnosticano un grave problema al rene e necessitava di un trapianto abbastanza urgente.
Dopo vent’anni, Jordan aveva paura di perdere quella donna che amava tantissimo ed è per questo che decide di proporsi come il donatore della mamma. La donna però non era al corrente di nulla. A Jordan sono stati effettuati tutti i controlli e i test del caso ed è risultato essere compatibile con l’operazione.
Ingeborg scopre di quello che ha fatto suo figlio poco prima di essere operata e gli ha persino detto che era ancora in tempo per cambiare idea. Per Jordan era quella la cosa giusta da fare e senza esitare ha deciso di proseguire con l’operazione.
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