Un ragazzo 27enne è scomparso sabato sera nelle acque del Po, mentre era a pesca con gli amici. Continuano incessanti le ricerche.
Il fatto è avvenuto verso le 21.30 di sabato sera. Il ragazzo rumeno di 27 anni, residente a Mordano, stava svolgendo una battuta di pesca notturna con gli amici sul fiume Po, quando ad un certo punto decide di tuffarsi in acqua con le canne da pesca. Da allora gli amici ne hanno perso le tracce.
Gli amici non sanno se il giovane si sia tuffato per rinfrescarsi oppure per cercare un punto migliore da cui pescare.
Continuano le ricerche con i sommozzatori e l’ecoscandaglio.
Dunque il ragazzo 27enne, dopo essersi tuffato nelle acque del fiume Po, nella sera di sabato 30 luglio, non è più riemerso.
Gli amici con cui era a pesca, scioccati dall’evento, hanno iniziato a cercarlo autonomamente, non ottenendo alcun risultato, hanno poi deciso di chiamare immediatamente i soccorsi.
Sul posto sono giunti i vigili del fuoco di Rovigo con una squadra di sommozzatori e una pattuglia della polizia. I soccorsi hanno cercato minuziosamente all’interno di un lungo tratto del fiume, quello comprendente le località di Garofalo, Canaro e Polesella.
Non hanno però portato alcun risultato. Ieri si sono poi aggiunti ulteriori imbarcazioni, tra cui un gommone, un elicottero ed inoltre è stato allestito un centro operativo per le ricerche nella golena.
Le ricerche continuano incessanti, anche se fino a questo momento non ci sono novità.
Non tutti sanno che immergersi nelle acque di un fiume come il Po, può essere molto pericoloso. Questo perché soprattutto nel caso del Po, nonostante in questi ultimi mesi sia in secca, data la sua enorme estensione, vi sono alcuni punti in cui la corrente è molto forte e le acque sono molto profonde.
Infatti immergersi nei fiumi è pericoloso proprio in vista delle forti correnti da cui sono caratterizzati, le quali posso divenire molto difficili da contrastare, soprattutto se non vi è qualcuno che può fornire un aiuta da un punto fisso come la riva.
Inoltre nuotare nell’acqua dolce è molto più complicato rispetto all’acqua salata del mare, in quanto l’acqua dolce non contribuisce a mantenere il corpo a galla come fa quella salata.
Infine se si annega nell’acqua dolce è anche più complicato essere rianimati. Questo perché l’acqua di un fiume o di un lago tenderà ad entrare immediatamente nel sangue a litri, rendendo impossibile la sopravvivenza.
Nela caso del 27enne, vicino al punto in cui è scomparso si trovava una piccola spiaggetta, creata proprio dalla secca del Po, cosa che probabilmente potrebbe aver fatto pensare che le acque non fossero pericolose. In realtà i soccorsi hanno constatato che quel tratto del Po è in realtà molto insidioso e pericoloso.
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