Il 4 luglio è il giorno dell’Indipendenza Americana: è una festa nazionale, molto sentita con la quale gli Stati Uniti commemorano l’adozione della Dichiarazione di Indipendenza, avvenuta il 4 luglio 1776, grazie alla quale le Tredici Colonie si distaccarono dal Regno Unito di Gran Bretagna. In occasione di questa giornata vengono organizzate molte celebrazioni e festeggiamenti, scopriamo insieme la storia dell’Indipendence Day e le tradizioni a esso legate.
‘Il secondo giorno di luglio del 1776 sarà l’evento più memorabile della storia dell’America. Sono portato a credere che sarà celebrato dalle generazioni future come una grande festa commemorativa. Dovrebbe essere celebrato come il giorno della liberazione, attraverso solenni atti di devozione a Dio Onnipotente. Dovrebbe essere festeggiato con pompe e parate, con spettacoli, giochi, sport, spari, campane, falò ed illuminazioni, da un’estremità di questo continente all’altra, oggi e per sempre’.
Con queste parole, John Adams raccontò alla moglie Abigail quello che poi è diventato il momento più importante della storia americana. In realtà, come si evince dalle sue stesse parole, la separazione legale delle colonie americane dalla Gran Bretagna è avvenuta il secondo giorno di luglio, nel 1776, tuttavia si decise si posticipare la Festa dell’Indipendenza Americana al 4 luglio, in occasione della prima esposizione pubblica della Dichiarazione d’Indipendenza.
Nella seconda metà del 700 l’insoddisfazione per le tasse imposte dall’Inghilterra alle sue 13 colonie iniziava a essere insostenibile. La situazione si aggravò quando gli inglesi emanarono lo Stamp Act, un bollo dovuto per giornali, atti legali, documenti commerciali etc. Fu così che nacque la formula ‘no taxation without representation’ (nessuna tassa senza rappresentanza): in questo modo i coloni si rifiutarono di pagare la tassa senza una loro rappresentanza nel Parlamento inglese. Negli anni a seguire, lo Stamp Act venne abolito e sostituito dalle tasse sulle merci che i coloni importavano dall’Inghilterra.
Nel 1775, ebbe inizio la vera guerra d’Indipendenza: ci fu lo scontro tra le milizie volontarie delle 13 colonie (New Hampshire, Massachussetts, Rhode Island, Connecticut, New Jersey, New York, Pennsylvania, Maryland, Delaware, Carolina del Nord e del Sud, Virginia e Georgia) e le truppe inglesi.
Quando la frattura tra le 13 colonie e l’Inghilterra divenne insanabile, si tenne il Secondo congresso continentale, il 2 luglio 1776, a sessione chiusa: proprio in quell’occasione fu approvata una risoluzione d’indipendenza dalla Gran Bretagna sotto proposta di Richard Henry Lee. La risoluzione ottenne praticamente un’adesione di massa, per questo fu subito trasformata in una vera e propria Dichiarazione d’Indipendenza. Quel documento venne stilato dalla Commissione dei Cinque, composta da cinque illustri personaggi dell’epoca: John Adams del Massachusetts, Benjamin Franklin della Pennsylvania, Thomas Jefferson della Virginia, Robert R. Livingston di New York e Roger Sherman del Connecticut.
Una volta stilato e revisionato il documento, venne approvato in via definitiva dal Congresso proprio il 4 luglio 1776.
La presa di posizione delle 13 colonie non piacque affatto al governo di Londra, così in un attimo si scivolò in quella che poi venne chiamata la Guerra d’Indipendenza Americana. Nel 1781, l’esercito americano, guidato da George Washington, vinse contro gli Inglesi, anche se la vera indipendenza arrivò soltanto nel 1783, con il Trattato di Versailles.
In ogni caso le celebrazioni nazionali della Festa d’Indipendenza Americana ricorrono dal 4 luglio 1776.
Nella giornata del 4 luglio, in America, gli uffici federali, le poste e le banche rimangono chiusi.
Mentre nelle basi militari, a mezzogiorno vengono sparati tanti colpi di pistola quanti sono gli Stati appartenenti agli Usa, facendo il tradizionale saluto militare, il cosiddetto ‘Salute to the Union’, in memoria delle primissime celebrazioni dell’Independence Day del 1777: in quell’occasione furono sparati 13 colpi di pistola, una volta al mattino ed un’altra al tramonto a Bristol, nel Rhode Island.
In tutti gli Stati degli USA, nelle varie città, si organizzano anche gli spettacolari fuochi d’artificio, a ritmo dell’inno americano ‘The Star-Spangled Banner’, sempre molto apprezzati dai cittadini.
Inoltre, nelle proprie case, gli Americani, sono soliti celebrare il 4 luglio, riunendo l’intera famiglia e cucinando il tradizionale tacchino al forno (quello che si vede in moltissimi film americani), oppure organizzando dei gustosi barbecue, o ancora dei pic nic nei prati. Non mancano concerti e partite di baseball.
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