La sera dell’8 dicembre 1980, quarant’anni fa, veniva assassinato a colpi di rivoltella John Lennon.
Nato a Liverpool il 9 ottobre del 1940, John Winston Lennon è stato uno dei cantautori e polistrumentisti più amati e allo stesso tempo odiati del suo tempo e lo è ancora oggi.
Dal 1960 al 1970 fu membro dei Beatles. Con Paul McCartney, altro membro della band, compose la maggior parte della loro canzoni. John Lennon, durante e dopo aver lasciato i FabFour, è stato disegnatore, autore di testi poetici e attivista politico, tra i grandi paladini del XX secolo della causa pacifista.
Lennon, in vita e anche dopo la sua morte, è sempre stato fortemente criticato per la sua relazione amorosa con Yoko Ono, accusata di essere tra le cause della separazione del cantante dai Beatles.
John Lennon, a distanza di 40 anni, continua a vivere nel cuore dei fan e nella sua grande produzione musicale. Inoltre, è stato inserito da Rolling Stone nella lista dei 100 migliori cantanti, conquistando il quinto posto. Ma non solo. Lennon infatti si trova anche al 55esimo posto nella lista dei 100 migliori chitarristi, sempre secondo il noto magazine musicale.
La storia dell’omicidio di John Lennon
La storia dell’omicidio di John Lennon è conosciuta ai più. Tanti ricorderanno quella serata di 40 anni fa che sconvolse il mondo della musica in modo irreparabile.
Quell’8 dicembre la giornata di Lennon e di Yoko Ono era iniziata con un servizio fotografico proprio per Rolling Stone, realizzato nell’appartamento della coppia al Dakota Building di New York.
All’uscita dal palazzato, mentre il cantautore si stava recando al Record Plant Studio per il missaggio di un brano, venne fermato da un gruppo di fan. Tra questi c’era anche Mark David Chapman, il suo omicida. Il ragazzo, all’epoca 25enne, si era avvicinato a John Lennon per farsi autografare una copia dell’album Double Fantasy.
La giornata trascorse nella più totale normalità e, conclusa la sessione ai Record Plant Studio, Lennon e la moglie tornarono verso il loro appartamento verso le 23. Ad attenderli però trovarono anche Chapman. I due gli passarono davanti e John Lennon gli rivolse l’ultimo sguardo della sua vita. Infatti, pochi istanti dopo, Mark David Chapman ferì a morte Lennon con quattro colpi di pistola.
Celebre la frase di John Lennon, “Mi hanno sparato”, rivolta a Yoko Ono prima di cadere a terra morto. Chapman non oppose resistenza alla polizia e venne arrestato, mentre Lennon veniva dichiarato morto alle 23:15 dell’8 dicembre 1980.
Chapter 27, il film che racconta gli ultimi giorni dell’artista dal punto di vista del suo assassino
Oltre alla iniziative per ricordare il grande cantautore, come il “Lennon 80 Anniversary Celebration”, l’evento di apertura dell’ultima Milano Music Week per celebrare gli 80 anni della nascita e i 40 anni dalla sua morte, c’è anche un film, da rivedere, che racconta proprio il giorno dell’assassinio di John Lennon.
Il film in questione è Chapter 27, uscito nel 2007 e diretto da Jarrett Schaefer.
Il lungometraggio ripercorre gli ultimi giorni di vita di John Lennon, ma con una particolarità: tutto è visto dal punto di vista del suo assassino, Mark David Chapman, interpretato da Jared Leto.
Curioso anche il titolo scelto per il film, che si riferisce all’inesistente capitolo 27 del libro che Chapman aveva con sé il giorno dell’omicidio e da cui era ossessionato: Il Giovane Holden di J.D. Salinger.