Ciascun contribuente può, nella dichiarazione dei redditi, dare l’8 per mille. A chi? E cos’è di preciso l’otto per mille? Si tratta di una quota di imposta, nella misura dell’8 x 1000 dell’IRPEF, che ciascuno può decidere di versare a una delle istituzioni beneficiarie elencate direttamente in una pagina del modello 730 della dichiarazione dei redditi. Ma cosa succede se non viene effettuata nessuna scelta espressa da una firma? La quota dell’8 per mille viene ripartita ugualmente in maniera proporzionale tra le diverse confessioni religiose che si trovano in elenco, ad eccezione delle Assemblee di Dio in Italia e della Chiesa Apostolica, la cui quota spettante – in caso di scelta non espressa da parte del contribuente – è devoluta alla gestione statale (che la utilizza per scopi non sempre graditi ai cittadini). Ma vediamo nel dettaglio come funziona l’8 per mille, la destinazione e l’elenco dei beneficiari.
8 per mille alla chiesa cattolica
Il meccanismo dell’8 per mille è stato introdotto nel sistema italiano dalla legge 222 del 1985, frutto di un accordo tra l’allora presidente del Consiglio Bettino Craxi e il segretario di stato Vaticano Agostino Casaroli, nell’ambito della revisione e firma del nuovo Concordato tra Stato e Chiesa. Di fatto da quella trattativa esce il testo della legge che ancora oggi guida la mano degli italiani in sede di dichiarazione. L’accordo stabiliva che il sostegno alla Chiesa, fino ad allora gestito attraverso la cosiddetta ‘congrua’, avvenisse come devoluzione di una frazione del gettito totale Irpef da suddividere tra la Chiesa cattolica, le altre confessioni (per scopi religiosi o caritativi) e lo Stato stesso (per scopi sociali o assistenziali).
8 per mille: come funziona
L’otto per mille del gettito fiscale Irpef si può destinare a scopi di interesse sociale o di carattere umanitario a diretta gestione statale e, in parte, a destinazioni di carattere religioso a diretta gestione della Chiesa cattolica e delle altre confessioni religiose. E’ possibile scegliere, però, una sola Istituzione. Nel caso di mancata indicazione la quota, anche di chi non ha fatto la scelta, viene comunque ripartita fra i soggetti che ne possono beneficiare. La ripartizione avviene in proporzione in base alle scelte fatte dai contribuenti negli anni precedenti. Tuttavia c’è da evidenziare che la quota non attribuita, ma proporzionalmente spettante alle Assemblee di Dio in Italia e alla Chiesa Apostolica in Italia, è devoluta alla gestione statale.
Destinazione 8 per mille
Nella dichiarazione dei redditi (modello 730 e Modello Persone Fisiche) il contribuente decide a chi dare l’8 x 1000 (ma non la destinazione dell’8 per mille effettiva) apponendo una firma nel quadrante relativo alla sua scelta. L’8 per mille è obbligatorio? No, nel senso che il cittadino alle prese con la dichiarazione dei redditi non è obbligato a decidere, ma, come detto prima, la mancata dichiarazione della destinazione dell’8 x mille non impedisce allo Stato di attribuire lo stesso (in maniera proporzionale) la somma tra le diverse confessioni presenti nell’elenco dell’Agenzia delle Entrate (e di solito è la Chiesa Cattolica la maggiore beneficiaria).
ATTENZIONE: l’8 x mille può essere versato anche dai contribuenti non tenuti alla presentazione della dichiarazione dei redditi, ad esempio attraverso la consegna del CUD in busta chiusa presso un ufficio postale.
Per quanto riguarda la finale destinazione dell’8 per mille, ossia della quota in denaro che finisce in mano alle più disparate confessioni religiose o nelle casse dello Stato, ci sono ancora diverse polemiche perché in tanti evidenziano una sorta di tradimento delle intenzioni con cui il contribuente decide di devolvere tali somme. La legge prevede, infatti, che detta quota del gettito IRPEF venga riservata dallo Stato per scopi sociali o assistenziali, dalla cura dei beni culturali al finanziamento post calamità naturali passando per l’assistenza ai rifugiati. Purtroppo non è sempre così, tanto che è già capitato, e capita, che parte dei fondi venga usata per finanziare missioni militari o di peacekeeping. Non va meglio se prendiamo ad esempio la Chiesa Cattolica, che secondo alcune recenti inchieste giornalistiche (e soprattutto dopo un rapporto della Corte dei Conti) finiscono in parte in ristrutturazioni edilizie, in investimenti spericolati o vengono impiegati per pagare le ‘multe’ delle curie, anche se gli scopi ufficiali di utilizzo del denaro sono ben altri.
8 per mille elenco beneficiari Agenzia dell’Entrate
Vediamo in questo elenco i beneficiari dell’8 per mille riconosciuti dall’Agenzia delle Entrate, ossia quali sono i soggetti a cui poter destinare l’8 x 1000, che partecipano dunque anche alla ripartizione della quota dell’otto per mille del gettito Irpef di chi non ha espresso preferenza (eccetto Assemblee di Dio in Italia e Chiesa Apostolica in Italia):
[tabler] DESTINAZIONE 8 PER MILLE | SCOPI UFFICIALI
Stato | scopi di interesse sociale o di carattere umanitario
Chiesa Cattolica | scopi di carattere religioso o caritativo
Unione italiana delle Chiese Cristiane Avventiste del Settimo Giorno | scopi sociali, assistenziali, umanitari e culturali in Italia e all’estero
Chiesa Evangelica Valdese, Unione delle Chiese metodiste e valdesi | scopi di carattere sociale, assistenziale, umanitario o culturale
Assemblee di Dio in Italia (Pentecostali) | scopi sociali e umanitari anche a favore dei Paesi del terzo mondo
Unione delle comunità ebraiche italiane | tutela interessi religiosi degli Ebrei in Italia, promuove tradizioni e beni culturali ebraici, salvaguarda il patrimonio storico, artistico e culturale, scopi sociali e umanitari in special modo volti alla tutela delle minoranze, contro il razzismo e l’antisemitismo
Chiesa Evangelica Luterana in Italia | scopi sociali, assistenziali, umanitari o culturali in Italia e all’estero
Unione Cristiana Evangelica Battista d’Italia | scopi sociali, assistenziali, umanitari e culturali in Italia e all’estero
Sacra Arcidiocesi Ortodossa d’Italia ed Esarcato per l’Europa meridionale | per il mantenimento dei ministri di culto, la realizzazione e manutenzione degli edifici di culto e di monasteri, scopi filantropici, assistenziali, scientifici e culturali da realizzarsi anche in paesi esteri
Chiesa Apostolica in Italia | scopi sociali, culturali ed umanitari, anche a favore di altri Paesi esteri
Unione Buddista Italiana | scopi culturali, sociali ed umanitari anche a favore di altri paesi, nonché assistenziali e di sostegno al culto
Unione Induista Italiana | sostentamento dei ministri di culto, esigenze di culto e attività di religione o di culto, nonché interventi culturali, sociali, umanitari ed assistenziali eventualmente pure a favore di altri paesi
Istituto Buddista italiano Soka Gakkai (IBISG) |scopi istituzionali dell’Istituto, interventi sociali e umanitari in Italia e all’estero, iniziative per la promozione della pace, del rispetto e difesa della vita in tutte le forme esistenti e per la difesa dell’ambiente
[/tabler]
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