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Il famoso bonus di 80 euro, introdotto nel 2014 e tanto decantato da Matteo Renzi, è stato percepito da tutti i lavoratori che avevano un reddito compreso tra gli 8mila euro e i 26mila euro. Ma nel 2015 un beneficiario su otto è stato costretto a rimborsare l’importo all’Agenzia delle Entrate, perché non rientrava nella corretta fascia di reddito: in 341mila casi, il guadagno è risultato inferiore ai 7.500 euro annui.
In realtà, è corretto chiarire che chi ha un reddito inferiore agli 8mila euro non può accedere al bonus degli 80 euro, perché si tratta di una detrazione fiscale e chi si trova sotto tale soglia è definito ‘incapiente’, ovvero non è tenuto a pagare l’IRPEF e quindi non ha diritto alla detrazione.
In ogni caso, la questione agli occhi dei lavoratori è sembrata l’ennesima beffa e subito si sono scatenate le reazioni nel mondo della politica e anche tra i contribuenti sul web.
Simone Baldelli di Forza Italia ha dichiarato: ‘Si tratta di un incredibile boomerang politico per un governo che, in modo borioso e spregiudicato, ha pensato di poter facilmente guadagnare consenso dando soldi con una mano per poi toglierli con l’altra’.
Ma subito Renzi ha voluto replicare alle polemiche:
‘Beppe Grillo lancia la polemica e strumentalizza il voto suscitando il panico nel ceto medio. Beppe bugiardo dice falsità sugli 80 euro e dimostra ancora una volta che in politica c’è chi fa le cose per l’Italia e chi punta ai voti in campagna elettorale permanente’, ha dichiarato il premier in un video su YouTube in cui ha poi spiegato le vere ragioni di tali restituzioni:
‘Molto banalmente chi ha guadagnato più di 25 mila euro lordi, superando la soglia di reddito prevista, deve restituire gli 80 euro’.
E aggiunge che non si è trattato affatto di un provvedimento boomerang:
‘Arriva la campagna elettorale e dal blog esce il Beppe bugiardo che non t’aspetti. Beppe Grillo oggi dice una falsità, una delle tante. Dice che noi abbiamo dato gli 80 euro per farcelo restituire indietro dopo le elezioni. Ho ricevuto delle email di persone preoccupate perché è veramente triste strumentalizzare e impaurire i cittadini dicendo cose false. Quando siamo entrati in carica abbiamo detto: diamo un segnale al ceto medio, tagliamo gli stipendi dei dirigenti pubblici, facciamo pagare tasse in più a Bankitalia e troviamo i soldi per dare 80 euro a chi guadagna più di 8000 lordi e meno di 25mila, cioè quelli sotto 1500 euro netti al mese. Sono dieci milioni di persone. Le opposizioni, guidate da ultra milionari, parlano di mancia elettorale ma per chi guadagna 1500 euro fanno la differenza’.
E conclude: ‘Da due anni questi denari arrivano nelle tasche degli italiani. È ora cosa è accaduto? Molto banalmente chi ha guadagnato di più dei 25mila euro lordi e dunque è andato oltre la soglia di reddito previsto deve restituire gli 80 euro perché non è più dentro le soglie previste. Bisogna rispettare le soglie sia in entrata che in uscita’.
Chi dovrà restituire il bonus di 80 euro
Sono circa un milione e mezzo i lavoratori tenuti a rimborsare il bonus ricevuto. Vediamo nel dettaglio chi sono:
• I lavoratori che hanno percepito un reddito superiore a 26mila euro;
• I lavoratori che hanno percepito un reddito inferiore agli 8mila euro;
• Chi ha accettato il 730 precompilato senza correggerlo, nel caso in cui non avesse avuto diritto al bonus.
Come restituire il bonus di 80 euro
Purtroppo, al danno si unisce la beffa: il bonus andrà restituito in un’unica soluzione, nel momento in cui si verserà l’IRPEF dovuta.