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80 euro in busta paga: che spesa fai e cosa compri?

Si riesce davvero a fare la spesa con 80 euro? Cosa si può comprare con questa cifra? Sono le due domande che rimbalzano in rete in questi giorni, dopo la dichiarazione di Pina Picierno, candidata alle Europee per il PD, che ha detto la sua sul bonus di 80 euro in busta paga, dovuto al taglio del cuneo fiscale approvato dal governo Renzi. Rispondendo alle accuse di chi lo ritiene un contentino privo di valore effettivo, la Picierno ha affermato che, con 80 euro, ci si può anche fare la spesa per due settimane. Rincarando poi la dose con uno scontrino del supermercato. La polemica è arrivata immediata ed ha unito avversari politici e persone comuni. Torniamo quindi al dubbio iniziale: cosa ci compri con 80 euro?

Partiamo dalla frase completa, che ci servirà da punto di riferimento per l’articolo: “Chi dice che è troppo poco non conosce evidentemente le condizioni reali della vita delle persone, perché 80 euro al mese significa poter andare a mangiare due volte fuori, significa poter fare la spesa per due settimane, significa insomma assicurare un po’ d’ossigeno alle famiglie italiane“.

Basta fare un giro in rete per capire che la dichiarazione della Picierno si è trasformata in un boomerang perché, se voleva difendere il bonus di Renzi (che è a suo modo una svolta storica), ha scelto il modo sbagliato. E’ soprattutto chi vive ogni giorno la difficoltà nel far quadrare i conti a non poter accettare l’affermazione che con 80 euro ci si fa la spesa per due settimane. In quale mondo? La realtà dei fatti dimostra che il trend in atto in Italia è molto diverso dalla fantasia descritta dalla Picierno: i prezzi al consumo sono in continuo aumento, soprattutto quelli degli alimentari, con la conseguenza che la spesa totale è crollata. Gli italiani mangiano sempre di meno e stanno sempre più attenti ad evitare gli sprechi. Poco importa, allora, che la Picierno abbia poi corretto il tiro, parlando di spesa per due settimane per un single e non per una famiglia. E’ dimostrato, infatti, che al supermercato i single spendono in proporzione molto di più, perché le dosi piccole (e le monodosi) costano più delle offerte famiglia.

Fatta questa premessa, proviamo a fare la spesa, prendendo in considerazione il prezzo medio dei prodotti alimentari, secondo le stime statistiche più recenti. Tenendo conto che, secondo la Picierno, con 80 euro si riuscirebbe a fare la spesa per due settimane, questo significa avere un budget di 40 euro per mangiare sette giorni. E’ evidente che, con queste cifre in ballo, mangiare fuori è impossibile, a maggior ragione per una famiglia. Già qui la frase si dimostra del tutto fuori dalla realtà, ma anche volendo fare la spesa al discount in conti non tornano.

PANE: Partiamo dal pane, il cui prezzo varia in maniera sensibile in base all’area geografica di provenienza: un chilo di pane fresco, che in una famiglia tipo dura al massimo un paio di giorni, può passare da poco più di 1 euro a oltre 4 euro. In due settimane ci vogliono almeno 5 chili di pane, per un totale che oscilla dai 6 ai 20 euro. Molti scelgono allora il pane confezionato, che costa da 1 a 2 euro per 1 chilo.
PASTA: Passiamo alla pasta, considerando quella industriale visto che la pasta fresca è già fuori budget: in base alla marca scelta, un pacco di pasta da mezzo chilo può costare tra i 50 centesimi e 1 euro. Quanta pasta serve per due settimane? Dipende da molti fattori, dallo stile di vita al tipo di alimentazione preferita. Facendo in media 100 grammi a persona per un piatto di pasta al giorno, in pratica diventa un pacco ogni giorno. Per due settimane fanno dai 7 ai 14 euro.
FRUTTA E VERDURA: sono tra i settori che stanno risentendo di più della crisi, eppure i prezzi non accennano a diminuire, anzi. Il costo è decisamente diverso se si acquistano al supermercato o dal fruttivendolo sotto casa ma, al risparmio, spesso si affianca una qualità più scadente. In media un chilo di mele golden al super non costa meno di 1,5 euro; le pere si pagano poco meno (1,25) ma dipende anche dalla tipologia; per le fragole si arriva a quasi 3 euro e per le arance siamo poco sotto i 2 euro. Per quanto riguarda la verdura, si passa dall’euro scarso per le zucchine ai quasi 3 euro per i pomodori, da 1,5 euro per i peperoni ai quasi 4 per gli asparagi. In totale bisogna mettere in conto fino a 20 euro a settimana per una famiglia tipo. Considerando le 2 settimane siamo già a 40 euro.
CARNE: arrivano qui le note dolenti, perché la carne rossa ormai costa cara come l’oro e molte famiglie si limitano a consumare carne bianca, con conseguenze anche sulla salute. Se per un chilo di tacchino te la puoi cavare anche con 8 euro, così come per petto di pollo o salsicce di maiale, le cose cambiano radicalmente quando si passa ai bovini. I nodini di vitello costano in media 15 euro, un arrosto non si paga meno di 14 euro, le fettine scelte quando sono in offerta si pagano comunque 13-14 euro e per le costate superiamo senza problemi i 20 euro al chilo. Se preferite le polpette, preparatevi a spendere almeno 6 euro per la macinata, mentre se volete i fusi di pollo il costo è in media di 5 euro. Date le cifre, si capisce perché si consuma sempre meno carne. Per una spesa di 2 settimane ci vorrebbero almeno 40 euro solo per la carne, tenendosi al minimo indispensabile.

A questo punto avremmo già sforato alla grande il budget degli 80 euro, considerando solo le quattro categorie principali di spesa alimentare. Ma al supermercato si comprano anche altre categorie di prodotti: latte (poco meno di 1 euro per 1 litro); formaggi (da 4 euro per la mozzarella a oltre 10 per il parmigiano dop); snack e merendine (il cui costo incide in maniera sensibile sul budget familiare: almeno 20 euro per 2 settimane); pesce (quando è fresco il costo è proibitivo, quindi molti ripiegano sui surgelati, che comunque meno di 5-6 euro a confezione non costano); bevande (da 1 euro per l’acqua a 4-5 per le bibite); olio (una bottiglia può costare fino a 10 euro); salumi (qui si ragiona in etti e i costi sono piuttosto alti quando non ci sono offerte); scatolame vario (i legumi, alla fine, sono i più economici con prezzi intorno ai 60 centesimi a lattina); sughi (per quelli pronti si può pagare anche 2 euro a confezione). Ovviamente, però, una famiglia non può solo mangiare. Nella spesa settimanale incidono anche prodotti come detersivi per vestiti e piatti, prodotti per la casa, prodotti per l’igiene personale. Siamo ancora sicuri di riuscire davvero a fare la spesa per 2 settimane con solo 80 euro?

Mario Bello

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