Sono in arrivo 80 euro in più in busta paga per questi lavoratori. Si tratta di una bella somma che verrà accreditata a luglio, scopriamo a chi è rivolta e che potrà riceverla!
Alcune categorie di lavoratori riceveranno 80 euro in più sullo stipendio nel mese di luglio. Stiamo parlando dei lavoratori dipendenti, che sul cedolino di luglio verranno accreditarsi 80 euro. Perché questo accredito e a cosa è dovuto? Scopriamo il motivo dell’accredito di questa somma e chi sono i beneficiari!
Chi saranno i beneficiari degli 80 euro in usta paga
Nuovi appuntamenti sono in vista con l’arrivo del mese di luglio, come per esempio la dichiarazione dei redditi, che deve essere presentata entro questo mese. Sia pensionati che lavoratori devono compilare i modelli 730, da soli con il modello precompilato oppure facendosi aiutare dai patronati o dai commercialisti.
La scadenza per presentare il 730 è il 20 luglio 2023, data già prorogata dall’Agenzia delle Entrate. Invece, a partire dal mese di agosto i cittadini che hanno fatto richiesta si vedranno accreditare i rimborsi dei crediti d’imposta. Per questi è stato disposto l’accredito fino a novembre.
Accanto a queste attività l’Inps sta anche provvedendo a fare i conteggi per erogare le misure spettanti alle famiglie, come per esempio l’Assegno Unico, uno strumento che viene assegnato mettendo a confronto i membri del nucleo familiare con i mezzi economici di cui dispongono.
A luglio verranno anche accreditati gli 80 euro in busta paga, ma non spettano a tutti. I beneficiari degli 80 euro sullo stipendio sono solo i possessori di reddito di lavoro dipendente o assimilati, ma non tutti, solo coloro che hanno un livello di inquadramento più alto.
Aumento grazie anche al taglio del cuneo fiscale
L’aumento è dovuto ad alcuni miglioramenti che sono stati effettuati nell’ambito del lavoro dipendente. Come è noto, nonostante il rialzo del costo della vita, gli stipendi non hanno subito variazioni tali da compensare le spese, aumentate proprio con il rialzo dei prezzi in tutti i settori.
La crisi scatenata dall’inflazione, che ha fatto impennare in modo vertiginoso il costo dei consumi, è cresciuta, perché le entrate sono rimaste le stesse. Per venire incontro ai lavoratori dipendenti il governo ha quindi deciso di operare quello che viene definito taglio del cuneo fiscale contributivo.
Con questo taglio il Governo è intervenuto in modo decisivo per abbattere la pressione fiscale e la tassazione ordinaria, ovvero l’Irpef. Si tratta di un beneficio che va a favore dei lavoratori autonomi con partita Iva (in regime ordinario e semplificato), e dei dipendenti soggetti a tassazione Irpef, quindi subordinati o parasubordinati o con redditi assimilati che possono essere pensione, invalidità, disoccupazione e altro.
Il meccanismo messo in atto dal governo ha permesso di passare da 4 scaglioni a 3, riducendo ancora di più di quanto ha fatto la riforma Draghi che da 5 li aveva portati a 4.
L’aumento di 80 euro dovuto al rinnovo dei contratti
Questo taglio verrà effettuato entro il mese di dicembre, ma nel frattempo verranno accreditati sullo stipendio gli aumenti pattuiti con l’accordo sul rinnovo dei contratti di lavoro collettivi nazionali.
Alcuni di questi contratti sono stati stipulati lo scorso anno e uno di essi stabilisce che dal mese di luglio ci sarà un aumento di 80 euro sulla busta paga dei lavoratori assunti con contratto Edilizia Industria e Cooperative.
Dunque, i dipendenti con redditi fino a 35mila euro. Grazie agli aumenti stabiliti con il Decreto Lavoro, riceveranno un aumento di 92 euro sui trattamenti minimi, oltre agli altri aumenti previsti.
La somma viene accreditata in due soluzioni. Quindi lo scorso anno è stato disposto il pagamento di da 52 euro, quest’anno, a partire dal 1° luglio 2023, verranno messi in pagamenti i restanti 40 euro. Come già detto, però, la rata sale a 80 euro per i lavoratori che hanno un livello più alto di inquadramento.