‘Mamma, mi piacciono le ragazze. Ma mi piacciono anche i ragazzi’. Questa confessione è costata la vita al piccolo Anthony Avalos, bambino di 10 anni della California del Sud. La madre lo ha torturato per giorni e infine ucciso con la complicità del compagno. La sua storia è emersa sulle pagine di cronaca lo scorso luglio, mentre nel corso dei mesi il processo ha aiutato a svelare i dettagli della tragica fine del piccolo.
Avere un figlio bisessuale era evidentemente troppo per la madre di Anthony, una colpa da lavare col sangue. Secondo quanto emerso dalle indagini, il bambino sarebbe stato picchiato e maltrattato per giorni dalla madre e dal suo compagno.
Torturato a 10 anni
Il bambino, come evidenziato dall’autopsia effettuata sul corpicino, ha subito orribili torture prima di essere ucciso, ad opera della madre ma anche del patrigno, sostengono gli inquirenti. Per giorni il bambino è stato lasciato senza cibo né acqua. Ma non solo.
Il duo avrebbe costretto anche i fratelli più piccoli a partecipare ai linciaggi e alle torture. Al bambino è stato persino proibito di utilizzare il bagno. Anthony è stato picchiato ripetutamente, perso a cinghiate, la sua testa è stata sbattuta contro il pavimento, sul suo viso sono state spente sigarette ed è inoltre stato costretto a ingoiare liquido bollente.
Alla fine Anthony è morto il 21 giugno scorso in un ospedale di Los Angeles e proprio le analisi sul suo corpo hanno permesso ai medici di pronunciarsi e raccontare cosa aveva subito il bambino. Anthony è stato massacrato, aveva sulla pelle di tutto il corpo segni di tagli, lividi, ecchimosi, bruciature, vere e proprie cicatrici. Oltre ad essere visibilmente denutrito e in forte sofferenza.
Solo quando il bambino, stremato e ridotto come una larva per le violenze subite, non è riuscito più ad alzarsi in piedi, la mamma ha allertato i soccorsi spiegando che il figlio era stato vittima di un incidente, ha raccontato che era caduto dalle scale.
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Il processo
Sul banco degli imputati per la morte del bambino ci sono la madre Heather Maxine Barron di 28 anni e il compagno Kareem Ernesto Leiva, di 32 anni. Si dichiarano innocenti, ma il fatto che Anthony sia morto in ospedale per le lesioni subite ha permesso di certificare la prova che sul suo corpo sono state inferte violenze terribili, non certo compatibili con una semplice caduta dalle scale.
Ora si attende l’esito del processo. In caso di condanna la madre di Anthony rischia fino a 22 anni di carcere, per il suo fidanzato la condanna potrebbe salire a 32 anni.