A 13 anni dalla morte di Michael Jackson è stato riaperto il caso di molestie su Wade Robson

Sono passati 13 anni dalla morte di Michael Jackson, ma il cantante finisce nuovamente a processo, per il caso di molestie su Wade Robson. Ancora una volta, ad essere citate in giudizio, le società che amministrano l’enorme patrimonio lasciato dalla popstar americana. Il coreografo australiano afferma di esser stato abusato dalla popstar dai 7 ai 14 anni di età. Un processo partito nel 2013 era finito in prescrizione nel 2017, ma una nuova legge del 2023, che allunga i termini di prescrizione per i minori vittime di abusi ha permesso a Robson di riportare in giudizio la MJJ Productions, Inc. Corporations.

Michael Jackson
Michael Jackson – Nanopress.it

Torna sotto i riflettori a 13 anni dalla morte, e per i motivi peggiori, Michael Jackson, le cui società che si occupano dei suoi beni sono state citate nuovamente in giudizio per le presunte molestie su Wade Robson. Il coreografo australiano afferma di esser stato abusato sessualmente dal cantante quando aveva dai 7 ai 14 anni. Una prima causa aveva avuto luogo nel 2013, salvo poi essere archiviata nel 2017 per prescrizione. Il giudice non si era pronunciato in merito agli abusi, ma aveva sancito la non responsabilità delle società in questione poiché non potevano controllare la popstar e le sue azioni. Da quest’anno, tuttavia, è in vigore una nuova legge che allunga i tempi di prescrizione per i casi di abuso su minore, e ciò ha consentito all’uomo di riportare in tribunale la MJJ Productions. Ciò significa che il coreografo può rivalersi sul suo patrimonio, e gli eredi dovranno seguire le disposizioni emesse dal giudice.

Michael Jackson, riaperto il caso di molestie su Wade Robson

“Michael Jackson era una delle persone più gentili e amorevoli che conoscevo. Mi ha aiutato enormemente con la mia carriera e la mia creatività. Ha anche abusato sessualmente di me per sette anni” ha dichiarato Robson, che afferma di aver subito molestie sessuali da parte dell’artista al Neverland Ranch, per sette anni.

L’incontro tra i due sarebbe avvenuto dopo il trasferimento dall’Australia agli Stati Uniti quando Wade aveva appena 7 anni. Nel 2003 Jackson era stato arrestato a Santa Barbara, e incriminato per 10 capi di accusa tra cui, tra i tanti, cospirazione per commettere sottrazione di minori e comportamento osceno con un minore. Il processo aveva preso poi il via due anni più tardi, suscitando grande clamore mediatico, con più di 130 testimoni sul banco, tra cui anche Robson.

Il ragazzo, all’epoca, aveva testimoniato di aver dormito nello stesso letto con il cantante, ma di non aver mai ricevuto alcun tipo di molestie in quel frangente. Un racconto ribaltato otto anni dopo proprio da lui stesso, che aveva spiegato di aver subito all’epoca un vero “lavaggio del cervello”.

Nonostante nel 2017 il nuovo processo sia stato archiviato per prescrizione, una  nuova legge in vigore da quest’anno ha allungato i tempi di prescrizione per gli abusi sui minori, ed è grazie ad essa che Wade ha citato nuovamente in giudizio la MJJ Productions.

Cosa potrebbe succedere, se il coreografo vincesse questa volta la causa? A spiegarlo è lo studio legale Hugh James: “Se l’aggressore è morto relativamente di recente, la vittima potrebbe portare in tribunale il patrimonio dello stesso. La causa sarebbe intentata contro il suo patrimonio quindi. Ciò significa che la persona o le persone responsabili dell’eredità dovranno ottemperare agli ordini del giudice”.

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