Sui muri delle case di Bruxelles, in Belgio, da qualche giorno capeggiano graffiti a luci rosse raffiguranti organi genitali femminili e maschili, persone nude o disegnate in atti autoerotici. Non si sa niente del realizzatore. Il primo sospettato è stato l’artista Bonom, all’anagrafe Vincent Glowinski, che però ha negato ogni coinvolgimento.
I graffiti sono apparsi in diverse zone della città. Il primo è stato disegnato nel weekend del 17/18 settembre.
Un pene gigantesco è stato dipinto in bianco e nero su un muro di un edificio privato nel quartiere degli affari di Saint Gilles, vicino alla avenue du Parc.
Un’immagine esplicita di una penetrazione con tanto di vagina e pene è invece apparsa in Rue des Poissonniers, nel raffinato quartiere di Dansaert.
Mentre sulla Avenue Louise, vicino alla Place Stéphane, il graffito sul muro ricorda una donna che si masturba.
Incredibilmente nessuno si è accorto della realizzazione dei giganteschi disegni di peni e scene di sesso apparsi sui muri della capitale belga e finora la presenza di queste controverse opere d’arte urbane in città non ha fatto scattare nessuna polemica, se si esclude il pronunciamento Vincent Henderick, capo gruppo del Centre démocrate humaniste (cdH) che in Parlamento ha detto che quell’opera è fuori luogo a Saint Gilles. Mentre l’assessore alla cultura, Carlo Luyckx, ha contattato il proprietario del muro ma, ha fatto sapere, l’amministrazione non ha ancora preso una decisione.
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