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A che punto siamo con i rientri di Zapata, Lukaku e Chiesa

La Serie A ha perso diversi protagonisti importanti in quest’inizio di stagione convulso e congestionato di impegni. Tra questi ci sono sicuramente Duvan Zapata, Romelu Lukaku e Federico Chiesa. Dopo il lungo stop che li ha tenuti fuori dai giochi, i tre attaccanti sono pronti a tornare, ma questo weekend potrebbe non essere ancora quello giusto.

Romelu Lukaku – Nanopress.it

La Serie A non si ferma, anzi è pronta a entrare nel vivo. L’undicesima giornata è alle porte e molti si chiedono chi dei big ancora ai box è pronto al rientro e chi, invece, ne avrà ancora per un po’. Atalanta e Inter reclamano i migliori Zapata e Lukaku, mentre la Juventus freme per il rientro di Chiesa che potrebbe essere uomo decisivo negli equilibri di Massimiliano Allegri. Ecco a che punto sono i tre attaccanti rispetto al rientro in campo dopo i rispettivi infortuni.

Zapata è pronto a tornare, per Lukaku bisogna ancora aspettare

Zapata e Lukaku sono due bomber simili, ma diversi. Talmente simili che quando l’Inter perse il belga, con direzione Londra e Stamford Bridge, Giuseppe Marotta pensò proprio al centravanti dell’Atalanta per sostituirlo.

Entrambi hanno caratteristiche ideali per la Serie A: una fisicità straripante, capace di superare puntualmente i difensori avversari in area di rigore, unita a una velocità nell’allungo, con le lunghe vele, che li rende incontenibili a campo aperto. E poi l’istinto del gol: sia Zapata sia Lukaku vivono per quello, come tutti i grandi bomber, ma sanno anche giocare per la squadra e dare appoggio offensivo ai compagni per far ripartire l’azione.

Va da sé che sono uomini fondamentali per il destino di Atalanta e Inter, e non può essere un caso se il momento peggiore della Beneamata è coincisa con lo stop dell’ex Anderlecht. A risentirne è stato anche Lautaro Martinez che nel belga trova una spalla perfetta, che gli libera spazio e occupa quello della profondità, che lui non preferisce.

Duvan Zapata – Nanopress.it

Anche Gian Piero Gasperini aspetta con ansia sempre maggiore il suo bomber. È vero che Luis Muriel sembra pian piano riavvicinarsi ai fasti di un tempo e che Lookman sta dando ampie garanzie in zona gol, ma Zapata resta un uomo fondamentale per l’Atalanta, senza se e senza ma.

Il lungo periodo di astinenza dai campi da gioco, per entrambi, sta per terminare. Partiamo dalle notizie più buone, e quindi dal bomber colombiano dei bergamaschi. Il centravanti si era infortunato contro il Torino, il 1 settembre: uno stop muscolare alla coscia che l’ha tenuto fuori praticamente per 50 giorni, nonostante al momento del risentimento c’era chi sperasse in un recupero decisamente più veloce.

Durante la settimana, è arrivato un segnale importantissimo che lascia pensare al ritorno in campo di Zapata. L’Atalanta ha giocato in amichevole contro il Ponte San Pietro, vincendo con il risultato di 5-0, ma non è tanto questo il punto del discorso. Infatti, il colombiano è tornato in campo proprio nella partita in questione e c’è molta fiducia per vedergli giocare uno spezzone contro la Lazio. Sarà panchina, quindi, per il colombiano, in attesa della condizione migliore, ma aver messo l’infortunio alle spalle non è di sicuro una notizia di poco conto.

Per Lukaku, invece, non si può ancora esultare. Il centravanti belga non dovrebbe essere neppure convocato contro la Fiorentina. Slitta, purtroppo, anche per questa giornata, il rientro del bomber ancora di proprietà del Chelsea. Un infortunio che è diventato un enigma e che comunque non dovrebbe più affliggere il calciatore, pronto al rientro, almeno dalla panchina, nel match decisivo in Champions League contro il Viktoria Plzen.

Lo stop che ha subito Lukaku è arrivato a fine agosto e anche per lui si tratta di 50 giorni per recuperare dal problema muscolare. L’Inter di Simone Inzaghi ne ha tremendamente bisogno, ma allo stesso tempo non vuole forzare il rientro in campo per non rischiare ricadute. Certo, il ko è diventato un po’ un mistero, dato che c’era chi diceva Lukaku sarebbe tornato a disposizione già contro il Barcellona e, invece, è andata decisamente in maniera diversa. Vedremo se alla fine il belga riuscirà a tornare almeno per la Champions League – andiamoci con i piedi di piombo – ma di sicuro non ci sarà, nemmeno per la panchina, nell’incrocio di Serie A contro gli uomini di Vincenzo Italiano.

Per Chiesa bisogna ancora aspettare, ma il rientro si avvicina

Chiesa è un uomo semplicemente essenziale per Allegri e la sua assenza si è fatta sentire moltissimo, sia in questa stagione sia in quella precedente, dopo il brutto infortunio al ginocchio che l’ha tenuto per mesi lontano dai campi.

Nelle ultime settimane, i tifosi della Juventus si saranno rallegrati, vedendolo allenarsi con il resto dei compagni, e in ogni caso sul campo, presagendo un rientro sempre più vicino sui campi da gioco. In realtà, ancora un po’ manca per vederlo titolare con la maglia bianconera. Contro l’Empoli sicuramente non sarà a disposizione, esattamente come Paul Pogba, un altro che ai torinesi sta mancando veramente tanto.

Rispetto a Lukaku e Zapata, per Chiesa bisognerà attendere ancora un po’: è probabile che Allegri gli faccia giocare almeno uno spezzone prima della pausa per il Mondiale, ma di certo in questo momento l’esterno d’attacco ha necessità di ritrovare la forma fisica migliore, prima di essere totalmente a disposizione.

Chiesa è un calciatore che ha caratteristiche rare – per non dire uniche – nella rosa della Juventus e, quindi, particolarmente importanti. L’esterno italiano è un calciatore in grado di saltare l’uomo puntualmente e creare la superiorità numerica, ma anche andare con continuità in rete che non è un dettaglio banale, visto il numero di gol realizzati dai bianconeri dall’inizio dell’anno.

Inoltre, Allegri stava tentando di impostare l’attaccante ex Fiorentina come una seconda punta o anche un falso nove, sempre più vicino alla porta e con licenza di far male. Anche Roberto Mancini aveva avallato la scelta. Non sarà raro, di conseguenza, vedere Chiesa giocare insieme a Kostic, Vlahovic e più accentrato, ma in quest’ottica potrebbe essere compatibile anche con Di Maria, ma anche con due punte di ruolo, come Milik e il bomber serbo. Insomma, la clessidra sta per esaurirsi, anche in questo caso, ed è una notizia pesantissima per i torinesi e per gli equilibri del campo. In attesa che la condizione fisica torni quella dei tempi migliori.

Mariacristina Ponti

Nata nel lontano 1992, nel giorno più bello per nascere, a Cagliari. Dopo la maturità scientifica, volo a Padova e poi a Roma per studiare lettere. Nella Capitale poi rimango anche per il master in giornalismo. Tra stage a profusione, sempre nelle redazioni sportive, anche se il vero amore è sempre stato la politica, ho ancora da ritirare un tesserino da professionista.

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