Dopo ben cinque anni dalla legge sul testamento biologico, lo strumento rimane ancora totalmente inutilizzato. Solo lo 0,4% degli italiani lo ha fatto.
A quanto pare solo lo 0,4% degli italiani ha depositato il cosiddetto testamento biologico. Precisamente su 47.439.101 persone residenti, sono state depositate solo 186.235 Disposizioni Anticipate di Trattamento.
Dopo cinque anni ancora vuoto nell’utilizzo del testamento biologico
Dopo cinque anni dalla legge 219 del 2017, lo strumento del testamento biologico è ancora poco utilizzato a livello nazionale. Lo denuncia l’associazione Luca Coscioni, la quale ha condotto un’indagine in collaborazione con le Cellule Coscioni presenti sull’intero territorio nazionale.
L’indagine si è basata essenzialmente sul chiedere a circa 6.500 comuni, quante DAT sono state depositate alla Banca dati nazionale fino a questo momento. Tra i comuni con il maggior numero di Disposizioni Anticipate di Trattamento vi è l’Abruzzo, con una Dat per circa 146 abitanti. A seguire Marche e Piemonte. Si posizione all’ultimo posto il Lazio, seguito dalla Campania e dalla Sardegna.
In totale dei 47.439.101 residenti sono state depositate solo 186.235 DAT, di cui solo 145.118 alla Banca dati.
Secondo l’associazione Luca Coscioni, la causa principale di questo scarso utilizzo dello strumento è stata la poca informazione fornita ai cittadini da parte del Ministero della Salute. Non essendo mai stata fatta una campagna volta a far sapere ai cittadini dell’esistenza e della possibilità di questo strumento.
La strategia pensata dall’associazione Luca Coscioni
Dopo che l’associazione Coscioni ha dunque costatato che a ben cinque anni dalla legge n. 219 del 2017, lo strumento del testamento biologico è ancora poco utilizzato, ha cercato di lanciare una campagna informativa autonoma, divisa in due iniziative.
La prima consiste in un video chiamato “Il biotestamento spiegato agli adulti”, narrato Giobbe Covatta. Il video illustrerà l’importanza di fare un testamento biologico, spiegandone i vantaggi attraverso delle illustrazioni.
La seconda iniziativa invece è l’apertura di un numero bianco con l’intento di far luce sui diritti di fine vita. La linea telefonica, fino al 3 febbraio, offrirà a chiunque sia interessato la possibilità di ottenere una consulenza medica gratuita sui quesiti del testamento biologico.
“Ci sostituiamo ancora una volta allo stato, coi mezzi a nostra disposizione, nel realizzare una campagna di informazione su uno strumento finora tenuto nascosto dal Ministero della Salute”.
Hanno affermato Filomena Gallo e Marco Cappato dell’associazione Coscioni. Aggiungendo poi che hanno richiesto un incontro con l’attuale ministro della Salute, Schillaci, con l’intento di discutere del tema e di altri temi afferenti ai diritti umani e soprattutto al diritto alla salute.