Jeans, lo sai a che cosa serve il taschino che vediamo nei nostri affezionati pantaloni? Ecco svelata la sua vera funzione.
Hai mai fatto caso al taschino dei jeans? Sai a che cosa serve? Se la risposta è no, te lo spieghiamo noi: rimarrai a bocca aperta.
Jeans, che passione! Lo sapevi che questo capo d’abbigliamento ha origini antichissime? Ti sveliamo una curiosità: già nel 1871, questi pantaloni in denim rappresentavano la moda. Creati dal sarto Jacob Davis che fece una fortuna dopo che decise di collaborare con Levi Strauss, nacquero inizialmente con lo scopo di vestire gli operai e i lavoratori che spesso sporcavano i loro indumenti.
Realizzati con cotone robusto, hanno rappresentato per anni la divisa dei ferrovieri trans-americani, dei minatori e addirittura dei cowboy. Agli inizi del Novecento, il jeans subisce una trasformazione: da ambito di lavoro diventa invece capo di moda.
Nel 1937, conquista addirittura la prima pagina di Vogue entrando dunque a far parte ufficialmente della storia della moda. Oggi resta sicuramente il capo di abbigliamento più venduto e utilizzato.
Ne vengono prodotti tantissimi, di colori, tessuti e marche differenti eppure tutti si caratterizzano per una particolarità: quel piccolo taschino che non sappiamo a che cosa serve. Svelata finalmente la sua funzione. E tu, ne eri al corrente?
Tutti i jeans presentano un piccolo taschino e per anni le persone si sono chiesti a che cosa mai servisse. Svelata finalmente la funzione. Non si tratta di un errore di cucitura o semplicemente di un abbellimento, ma dietro questa “sacchetta” c’è una storia ben precisa.
Posizionato nella parte superiore delle tasche dei jeans, questo piccolo cubicolo oggi viene utilizzato per riporre oggetti di piccoli dimensioni come banconote, monete o chiavi. Ma non nasceva sicuramente per questa ragione.
Nel XIX secolo, Levi Strauss, colui che ha inventato possiamo dire il jeans moderno, chiamò questo piccolo cubicolo “salopette a vita”. Tale sacchino serviva sapete per che cosa? Per custodire i classici orologi da taschino che all’epoca andavano di moda.
Nel 1800 anche i cowboy indossavano gli orologi da tasca che venivano appesi al gilet tramite una catena. Levi Strauss, in un comunicato stampa, dichiarò che poteva essere molto più comodo avere anche una custodia nei jeans per evitare che questi orologi da taschino, che il più delle volte erano preziosissimi, potessero rompersi.
Con l’avvento della rivoluzione industriale, quando il tempo iniziò a diventare una misurazione sempre più precisa e importante, gli orologi cominciarono ad essere venduti in tutto il mondo.
Ed ecco dunque che Levi Strauss ne approfittò per creare questi taschini che si rivelarono non soltanto esteticamente carini ma anche utili per proteggere gli orologi da taschino. Strauss realizzò questi cubicoli sempre con le stesse caratteristiche tecniche, cioè con 4 chiodini in metallo.
Nel 1901 tuttavia, si disse addio a questi particolari metallici perché con lo scoppio della guerra mondiale bisognava risparmiare il metallo per la produzione delle armi. Per un breve periodo di tempo ritornarono ma nel 1966 Strauss decise di rimuoverli definitivamente a seguito delle lamentele dei clienti.
I compratori si lamentavano infatti che queste piccole placche in metallo graffiavano i mobili o si usuravano facilmente macchiando anche il jeans di ruggine. Anche i designer e stilisti successivi hanno emulato questo taschino che è diventato parte dei loro prodotti.
Oggi infatti, li ritroviamo sui jeans di qualsiasi brand o manifattura. Ovviamente ai tempi attuali, questo cubicolo non lo si utilizza per inserire orologi da taschino, ormai ricordo dei tempi andati ma per riporre oggetti di piccole dimensioni come monete e chiavi.
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