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A cosa serve il telescopio cinese sulla Luna?

Forse non tutti sanno che sulla Luna è presente da due anni un telescopio cinese. Specifichiamo: è più corretto definirlo osservatorio agli ultravioletti, che è presente a bordo del lander Chang’e 3 allunato ormai da diverso tempo. Anche se il robottino Yutu suo compagno di viaggio si è un po’ impantanato, il lander continua a lavorare a pieno regime ogni giorno. Il telescopio è molto piccino, appena 15 centimetri, ma può effettuare osservazioni niente male dato che sul nostro satellite non c’è atmosfera che distorce le immagini. Ok, ma cosa fa, a cosa serve?

La Cina ha inaugurato la sua missione lunare sul suolo del nostro satellite due anni fa inviando sia un rover robotizzato chiamato Yutu sia un lander Chang’e 3. Il secondo è stato il mezzo che si è posato delicatamente nella zona della Baia degli Arcobaleni lo scorso 13 dicembre 2013 e ha lasciato che il primo andasse a scorrazzare nell’area di interesse. Tutto è funzionato bene fino al gennaio successivo quando probabilmente è andato a urtare alcune rocce rimanendo irrimediabilmente bloccato.

Essendo impantanato non può aprire i pannelli solari ed è caduto in una sorta di quiescenza in attesa che il Sole ritornasse a splendere sulla zona andando a ricaricare i pannelli. Il 6 settembre la nostra stella lo ha colpito e Yutu si è riattivato inviando un segnale a Terra, poi ha scattato anche una foto panoramica di 360° del Mare Ibridum, ma non può muoversi, pur essendo funzionante. Forse le rocce non visibili dall’orbita erano molto più ostiche di quanto si pensasse. Ebbene, per fortuna che il lander Chang’e 3 ci continua a dare soddisfazioni con il suo micro-osservatorio.

Certo, micro nelle dimensioni ma non nella preziosità dato che può completare osservazioni astronomiche altrimenti impossibili da Terra, visto che si muove nella banda degli ultravioletti senza il “fastidio” dell’atmosfera che limita di molto il lavoro da Terra. Ha già osservato circa 40 stelle e anche la galassia Girandola (NGC 5457), come da foto su. Sembrano immagini sfocate e di scarsa qualità, ma il suo compito non è quello di fare concorrenza ad Hubble quanto di dedicarsi, appunto, alle foto all’ultravioletto e ai dati che forniscono. Non è la prima volta che un telescopio agli ultravioletti agisce dalla Luna, ma il precedente era manuale e non poteva essere controllato da Terra: era stato portato lassù dagli astronauti di Apollo 16.

LA TECNOLOGIA CHE PORTO’ L’UOMO SULLA LUNA

Diego Barbera

Diego Barbera è stato un redattore interno di Nanopress fino al 2018. Si è occupato di tecnologia, sport, cronaca.

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