Si riuniscono oggi, mercoledì 19 ottobre, i parlamentari di Camera e Senato per eleggere i vicepresidenti e i membri dell’Ufficio di Presidenza: qual è la funzione di queste figure per lo svolgimento delle attività parlamentari?
I nuovi eletti avranno il compito di nominare, per ciascun ramo del Parlamento, quattro vicepresidenti, tre questori e otto segretari d’Aula che andranno a comporre l’Ufficio di presidenza di ciascuna camera.
Vicepresidenti e Ufficio di presidenza alla Camera
L’elezione dei quindici esponenti che formeranno l’Ufficio di presidenza è un passaggio importante per l’inizio della legislatura in quanto permette all’opposizione di inserire suoi uomini chiave in posizioni di potere istituzionale, così da garantire l’equilibrio e l’esercizio democratico del potere.
Solitamente, difatti, le forze di minoranza si accordano, prima del voto, sulla ripartizione delle cariche tra le varie formazioni (quattro degli otto vicepresidenti del Parlamento dovrebbero andare all’opposizione), ma stavolta sembrerebbe che il passaggio non sarà indolore e già il Terzo Polo di Calenda lamenta l’esclusione del suo gruppo dalle nomine.
Si comincia da Montecitorio: ogni deputato indica i nomi di due vicepresidenti, due questori e quattro segretari; coloro che al primo scrutinio ottengono la maggioranza delle preferenze sono eletti all’Ufficio di presidenza nel ruolo indicato dal voto dell’Aula.
I quattro vicepresidenti, due di maggioranza e due di opposizione, coadiuvano il presidente d’Aula nello svolgimento delle sue funzioni, sostituendolo in caso di impedimento, e possono essere convocati da quest’ultimo in qualsiasi momento.
I tre questori sono invece deputati a controllare l’appropriata applicazione delle direttive del Presidente e, in generale, il corretto svolgimento delle attività concernenti l’amministrazione della Camera. Tengono anche traccia delle spese, con le quali vanno poi a redigere il progetto di bilancio e il conto consuntivo; curano infine cerimoniale e ordine durante le sedute.
Da ultimo gli otto segretari, i quali sovrintendono lo svolgimento delle riunioni dell’Aula: redigono e leggono pubblicamente il verbale della seduta, indicano l’ordine di intervento dei deputati, espongono documenti, proposte e deliberazioni inerenti alla discussione condotta, accertano la regolarità delle operazioni di voto in tutte le sue fasi, compresa la fedele stesura del resoconto stenografico.
Consiglio di presidenza al Senato
Transitando da Montecitorio a Palazzo Madama, sede del Senato, anche qui saranno 15 le figure da eleggere per costituire l’Ufficio di presidenza, che però al Senato assume il nome di Consiglio di presidenza.
La ripartizione dei ruoli tra vicepresidenti, questori e segretari, nonché le modalità di elezione, seguono pedissequamente quanto già indicato per la Camera dei Deputati. Unica differenza: nel caso di un ex aequo viene nominato il senatore più anziano.
I quattro vicepresidenti, sempre due dalla maggioranza e due dalla minoranza, rappresentano l’istituzione Senato durante le cerimonie pubbliche e possono sostituire il presidente nei dibattiti parlamentari. Uno di questi è nominato dallo stesso presidente suo primo sostituto in caso di impedimenti personali o nel caso la seconda carica dello stato sia chiamata a sostituire la prima carica della Repubblica, ossia il presidente Mattarella.
I tre questori di Palazzo Madama hanno cura del rispetto del cerimoniale e dei servizi d’Aula, gestiscono i fondi a disposizione della camera e preparano bilancio e conto consuntivo della stessa.
Infine i segretari collaborano con il presidente nella gestione delle sedute senatorie dando lettura di documenti, atti e verbali utili alla discussione d’aula, redigono gli stessi verbali e controllano la veridicità dei resoconti, indicano l’ordine degli interventi durante l’assemblea e accertano i risultati delle votazioni.