Oggi, venerdì 31 marzo, a Lampedusa vi è stato un nuovo sbarco di migranti. Questo dopo qualche giorno di stop a causa del mal tempo. Precisamente, sono sbarcate circa una quarantina di persone, provenienti da Costa D’Avorio e Guinea.
Le persone giunte durante questa notte a Lampedusa, sono state soccorse al largo delle nostre coste da una motovedetta Cp303 della Capitaneria di porto. Il gruppo, a quanto pare, è partito da Sfax in Tunisia, alle ore 19 di mercoledì.
Tra le persone accolte questa notte, anche 16 donne e due minori.
Questa notte a Lampedusa, una motovedetta Cp303 della Capitaneria di porto ha soccorso un gruppo di circa 40 migranti, provenienti dalla Guinea e dalla Costa d’Avorio. All’interno del gruppo erano presenti ben 16 donne e due minori.
Una volta portati nel porto sicuro di Lampedusa, sono poi stati trasferiti nell’hotspot, in cui attualmente vi sono circa 421 persone.
Questo rappresenta il primo sbarco dopo ben quattro giorni, a causa delle condizioni atmosferiche. Inoltre l’interruzione è avvenuta in un periodo colmo di arrivi, grazie al miglioramento del tempo.
Il governo Meloni, a causa dell’aumento degli sbarchi durante gli ultimi giorni, è intervenuto con l’intento di “fronteggiare l’emergenza”.
Circa 1.800 persone sono giunte recentemente a Lampedusa solo nell’hotspot di contrada Imbricola, il quale ha una capienza massima di 400 persone.
La proposta del governo, ora, è quella di utilizzare navi militari e aerei per “alleggerire” l’isola durante i giorni più pieni. Spostando dunque le persone in altre parti del territorio attraverso i mezzi militari.
Proposta, che fonda le sue basi in una già accennata dal ministro Guido Crosetto. Egli, infatti, propose di schierare la marina militare italiana ai confini marittimi della penisola, in modo da diminuire il fenomeno dell’immigrazione clandestina.
Questo anche dopo le stime fornite dal Viminale, che prevedono, entro la fine dell’anno l’arrivo di circa 400mila migranti. Numeri che il nostro governo non sa gestire.
Per questo sembra che le istituzioni politiche stiano cercando dei metodi per “risolvere” e “controllare” la situazione migranti, metodi però che si focalizzano solo su questioni politico-amministrative, non considerando l’altra faccia della problematica, ossia le vite e le storie di tutte le persone che arrivano e che non possono essere messe da parte.
La soluzione andrebbe ricercata tenendo in considerazione entrambe le questioni, evitando di proporre misure inutili, discriminatorie e poco umanitarie; che non risolvono concretamente la problematica.
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