Durante le ultime ore sono aumentati vertiginosamente gli sbarchi a Lampedusa, questo a causa del mare degli ultimi giorni. Sono circa 819 le persone giunte sull’isola in poche ore. La mancanza di strutture adeguate ha fatto sì che l’isola andasse nuovamente in emergenza.
Le previsioni erano giuste, le limitazioni imposte dal governo non hanno diminuito gli sbarchi. Il motivo è semplice, chi scappa mettendo la sua vita a rischio, non si farà intimorire da qualche norma.
Ieri, infatti, circa 640 persone sono arrivate sull’isola, mentre altre 179 sono state soccorse questa notte.
A partire dalla giornata di ieri sono nuovamente aumentati vertiginosamente gli arrivi di migranti a Lampedusa. Il flusso era diminuito a causa del mare poco favorevole di questi ultimi giorni.
Sarebbero circa 819 le persone giunte nel nostro paese in queste ultime ore. La raffica di chiamate nei confronti della Capitaneria di porto e della Guardia di finanza sono iniziate ieri in tarda mattinata e poi proseguite durante tutto il giorno.
All’interno delle 21 imbarcazioni salpate dalla Tunisia vi erano persone provenienti da Costa d’Avorio, Ghana, Gambia, Sierra Leone, Senegal, Nigeria, Burkina Faso, Mali e Sudan.
All’interno delle instabili imbarcazioni di metallo, definite dalla procura di Agrigento “bare di metallo” a causa della scarsa tenuta di mare, si sarebbero trovati anche numerosissimi minori e donne.
Inoltre l’alto commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati, ha spiegato:
“Negli ultimi giorni ci sarebbero tra le 10mila e le 20mila persone in fuga dal conflitto nella regione sudanese del Darfur per cercare rifugio nel vicino Ciad”.
Questa grande fuga di migranti, provenienti in gran parte dal Sudan è dovuta ad un sanguinario conflitto che da 9 giorni sta caratterizzando il paese. Questo viene combattuto tra esercito e forze paramilitare causando numerosi morti.
Per questo, l’Italia, così come altri paesi europei hanno condotto operazioni d’intelligence per salvare i propri cittadini da quel territorio ostile, riportandoli in patria.
L’Italia infatti ha da poco portato a termine un’operazione che ha visto salvare 150 connazionali intrappolati a Khartoum. Il punto d’incontro per poi essere portati a casa è stata l’ambasciata italiana, fortunatamente le operazioni sono andate a buon fine.
“Dopo una giornata di trepidante attesa, tutti i nostri connazionali in Sudan che hanno chiesto di partire sono stati evacuati. Con loro ci sono anche cittadini stranieri. L’Italia non lascia nessuno indietro”.
Ha affermato Giorgia Meloni.
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