‘E’ successo a mia insaputa‘ è la frase deresponsabilizzante per eccellenza che come un déjà vu ritorna ciclicamente a condire i fatti di cronaca. Con Virginia Raggi è aumentata la lista di politici, persone di potere e personaggi pubblici che trovano che tale scusa sia l’alibi perfetto dietro al quale nascondere qualsiasi situazione imbarazzante che li coinvolge. Soprattutto il mondo della politica ci ha offerto diversi casi del genere, che abbiamo raccolto di seguito.
Ecco le più famose ‘frasi fatte’ per discolparsi:
3 febbraio 2017 – La sindaca di Roma Virginia Raggi afferma, subito dopo l’interrogatorio seguito all’indagine per abuso d’ufficio e falso in atto pubblico per il caso Marra: “Se sapevo della polizza di cui ero beneficiaria? No, assolutamente no, l’ho appreso questa sera, sono sconvolta”. Il riferimento è all’assicurazione sulla vita intestatale da Salvatore Romeo, promosso da semplice dipendente comunale a capo della segreteria della sindaca grillina.
20 dicembre 2015 – Il Cardinale Tarcisio Bertone, già segretario di Stato vaticano, afferma di non essere a conoscenza dei versamenti (200mila euro) fatti dalla Fondazione Bambin Gesù per la ristrutturazione del suo attico: “Assolutamente no. Sono estraneo ai fatti e l’ospedale è vittima di una operazione illecita compiuta da altri a mia insaputa”.
16 luglio 2013 – L’allora ministro degli Interni Angelino Alfano riferisce in Parlamento di non essere stato informato di quanto avvenuto in merito al ‘caso kazako’. Ricorderete la vicenda di Alma Shalabayeva, la moglie del dissidente kazako Mukhtar Ablyazov espulsa dall’Italia il 31 maggio con la figlia, dalla polizia italiana. “Sono qui per riferire di una vicenda della quale non ero stato informato, della quale non era stato informato nessun altro collega del governo, della quale non era stato informato il presidente del Consiglio”.
20 giugno 2013 – Josefa Idem, allora ministro dello Sport, accusata di evasione dell’imposta sulla casa, ammette: “Non sapevo dell’Ici non pagata, come qualunque cittadino se ci sono state irregolarità pagherò con gli interessi. Io non mi sono mai occupata personalmente della gestione di queste cose. Nella mia vita ho passato tre settimane al mese in canoa, dodici mesi l’anno. Ho sempre delegato ai tecnici chiedendo loro naturalmente di fare le cose a regola d’arte”.
17 aprile 2013 – “Ha fatto tutto la Gioia, io non ne sapevo nulla!”. Alberto Monaci, incaricato di dismettere il patrimonio immobiliare della democrazia cristiana a Siena, ha a sua insaputa venduto o meglio svenduto a soli 570 milioni di lire, cioè appena 294 mila euro un appartamento su due piani con loggiato in un antico edificio a ridosso di piazza del Campo, a sua moglie Anna Gioia.
15 aprile 2013 – Giulio Tremonti, ex ministro dell’Economia, durante l’indagine per la casa che occupa in via del Campo Marzio, affittata dall’ex onorevole Pdl Milanese con canone di 8.500 euro al mese, e ristrutturata “a sua insaputa”, sostiene di non avere mai avuto casa a Roma e di aver accettato “l’offerta fattami dall’onorevole Milanese, per l’utilizzo temporaneo di parte dell’immobile nella sua piena disponibilità e utilizzo”. Anche se l’immobile risultava di proprietà del Pio Sodalizio dei Piceni.
3 aprile 2012 – L’allora segretario della Lega Nord Umberto Bossi, commenta l’inchiesta sulle spese pazze coi soldi del partito, che coinvolge il tesoriere Francesco Belsito: “Denuncerò chi ha utilizzato i soldi della Lega per sistemare casa mia. Io non so nulla di queste cose. Avendo pochi soldi non ho ancora finito di pagare le ristrutturazioni della mia casa”.
2 aprile 2012 – Francesco Rutelli commenta: “Ridicolo e provocatorio. Le attività di Luigi Lusi sono state condotte solo per il suo tornaconto personale, al di fuori di ogni mandato, e a totale insaputa mia e del gruppo dirigente della Margherita”. L’ex tesoriere della Margherita Luigi Lusi era indagato dalla Procura di Roma per un’appropriazione di una 20ina di milioni dalle casse del partito.
23 marzo 2013 Marcello Dell’Utri, ex senatore Pdl, viene condannato per una casa sull’albero, abusiva ‘a sua insaputa’: “Mi hanno condannato per aver costruito una casetta a Torno, mentre Comune e Soprintendenza hanno detto che era tutto a posto”.
20 marzo 2012 – L’allora segretario del Pdci Oliviero Diliberto dopo aver posato per una foto con una manifestante che indossa una t-shirt su cui si legge “Fornero al cimitero” si discolpa: “Non avevo minimamente notato lo slogan sulla maglietta”, ma in rete girano video che mostrano una lunga chiacchierata tra Diliberto e la donna, prima della foto.
18 marzo 2012 – Michele Emiliano, sindaco di Bari, è in mezzo alla bufera per i suoi rapporti con gli imprenditori Gerardo e Daniele Degennaro, arrestati – tra l’altro – per corruzione e frode:
“Sono stato un fesso ad accettare quelle quattro spigole e le 50 cozze pelose, ma se qualcuno pensa di potermi mandare a casa solo per qualche chilo di pesce e cozze pelose, si sbaglia. Bari non può essere rappresentata come la città di un sindaco che si fa comprare con qualche spigola e una bottiglia di champagne”. “Leggere dai giornali quello che succedeva negli uffici comunali – ha detto – mi ha molto impressionato, e mi costringe a dire oggi di avere sbagliato ad avere rapporti troppo stretti con il gruppo imprenditoriale De Gennaro e di avere commesso un errore ancora più grave facendo entrare in giunta la figlia di De Gennaro; non sapevo che fossero corrotti”.
6 febbraio 2012 – “Io non mi sono accorto di niente”. L’allora sindaco di Salemi (TP), Vittorio Sgarbi commenta così il fatto che da pochi giorni il suo comune è stato sciolto per infiltrazione mafiosa, dopo il suo stesso annuncio di volere dare l’incarico di vicesindaco a Pino Giammarinaro, sospetto di vicinanza con la mafia. Eppure nei faldoni dell’inchiesta sono riportate le parole del noto fotografo, Oliviero Toscani, rilasciate alla Procura antimafia di Palermo dopo le sue dimissioni da assessore di Sgarbi: “Ho deciso di lasciare la Giunta di Salemi perché mi sono reso conto che il contesto territoriale, che mi permetto di definire “mafioso”, non mi consentiva di operare in maniera libera ed autonoma nell’amministrazione comunale. In particolare, posso dire che sin dal mio ingresso in Giunta, ho potuto constatare la costante presenza di Pino Giammarinaro alle riunioni della Giunta. Giammarinaro (ex deputato Dc, ndr) partecipava e assumeva decisioni – senza averne alcun titolo – alle riunioni della Giunta di Salemi, alla presenza di Sgarbi, del sottoscritto e di altri assessori comunali. La cosa mi sembrò alquanto anomala, perché nessun estraneo aveva mai partecipato alle riunioni della Giunta…”.
3 gennaio 2012 – Il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio del Governo Monti, Carlo Malinconico, accusato di aver accettato delle lussuose vacanze pagate dal costruttore Francesco De Vito Piscitelli, indagato per gli appalti del G8 dell’Aquila si difende: “Chiesi con insistenza all’albergo chi avesse pagato il mio conto. Mi fu risposto che non era possibile dirlo per ragioni di privacy. Quindi ignoro chi sia stato e perchè”. Ad accusarlo alcune intercettazioni, in cui Piscitelli racconta al costruttore Anemone, che i conti li saldava lui su richiesta di Angelo Balducci, capo del Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici, poi arrestato.
14 novembre 2011 – Francesco Storace dà di matto al congresso de La Destra, chiedendo le dimissioni di Fini dalla presidenza della Camera gridando “maiale, maiale traditore!”. Poco dopo sostiene: “Ho detto quella frase a mia insaputa. Ma non è un mio pensiero. Fini non è un maiale. Forse ho detto meno male”.
12 gennaio 2011 – Roberto Maroni della Lega Nord, ex ministro dell’Interno, dice di non sapere nulla delle operazioni finanziarie che il tesoriere di partito Nord Belsito metteva a segno coi rimborsi elettorali del partito: “Gli investimenti in Tanzania? Io non ne sapevo niente”.
8 agosto 2010 – Gianfranco Fini, allora presidente della Camera, sostiene di non essere a conoscenza del fatto che una parte del patrimonio immobiliare di Alleanza Nazionale sia stato trasferito al fratello della sua compagna Elisabetta, Giancarlo Tulliani: “Non sapevo che la casa di Montecarlo fosse stata ristrutturata e affittata a mio cognato”.
4 maggio 2010 – “Forse mi hanno fatto un regalo a mia insaputa. Se trovo chi è stato…”. Claudio Scajola, ex ministro dello Sviluppo economico, commenta così il versamento di 900.000 euro di Diego Anemone a suo favore per l’acquisto dell’appartamento di 180 mq con vista sul Colosseo in cui vive. Il faccendiere era accusato di aver ricevuto appalti dalla Protezione Civile grazie alla corruzione.
E’ nel 2009 che salgono alla ribalta i Bunga Bunga, i festini organizzati ad Arcore nelle proprietà di Silvio Berlusconi, allora presidente del Consigli dei Ministri, che a proposito del tenore hard di questi incontri a cui partecipavano tante donne, andava ripetendo: “A me piace la conquista, altrimenti non c’è gusto. Se nelle mie residenze c’erano delle prostitute, vuol dire che qualcuno le ha intrufolate a mia insaputa”. “Non ho mai invitato consapevolmente a casa mia persone poco serie”.
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