Fino al 9 gennaio 2017 c’è tempo per iscriversi all’elenco del Comune di Milano che cerca famiglie disponibili ad ospitare nella propria abitazione persone senza casa, ad esempio perché sfrattate, o senzatetto. La durata dell’accoglienza sarà di sei mesi, prorogabili a seconda delle singole situazioni. A titolo di rimborso per le spese di vitto e di alloggio dell’ospite, la famiglia ospitante riceverà 350 euro al mese. In caso di accoglienza di più di un ospite, qualora la situazione logistica lo consenta, il contributo complessivo non supererà i 400 euro per famiglia.
L’avviso – si legge in una nota di Palazzo Marino – è rivolto a nuclei familiari residenti e domiciliati a Milano che abbiano nella propria abitazione una camera da destinare all’ospite, con l’uso del bagno o un bagno dedicato. Le famiglie individuate dal censimento, poi, saranno selezionate e seguite e accompagnate nella sperimentazione di questa nuova esperienza di accoglienza.
I nuclei familiari interessati a partecipare possono presentare istanza entro il 09/01/2017 utilizzando l’apposito modello allegato. L’istanza dovrà essere consegnata in busta chiusa al protocollo della direzione Politiche sociali e cultura della salute – largo Treves 1 – dalle ore 9.00 alle ore 12.00 e dalle 13.45 alle ore 15.15 dal lunedì al venerdì ovvero spedita tramite raccomandata con ricevuta di ritorno.
Il Comune garantirà la supervisione e il monitoraggio dell’intera sperimentazione lavorando con il soggetto del terzo settore che sarà selezionato come partner. Un progetto di questo tipo è già stato avviato dall’amministrazione a inizio gennaio con la formazione di un elenco di 50 famiglie e la selezione di cinque nuclei che lo scorso aprile hanno accolto nella propria casa un titolare di protezione internazionale.
“Dal prossimo gennaio – spiega l’assessore alle Politiche sociali, Pierfrancesco Majorino – partiremo con questo nuovo progetto di accoglienza destinato a chi è stato sfrattato e ai senza fissa dimora. Dopo l’esperienza con i cinque titolari di protezione internazionale vogliamo proporre l’ospitalità in famiglia anche a chi si trova in una situazione di grave emergenza abitativa e insieme alla casa ha perso il lavoro e i legami con la propria famiglia di origine. Siamo certi che la possibilità di ricostruire intorno a sé un contesto di accoglienza e di sostegno possa essere di grande aiuto in un percorso di riconquista graduale dell’autonomia personale”.
La convivenza – si legge ancora nella nota di Palazzo Marino – è stata molto positiva e ha portato a risultati significativi sul piano delle relazioni interpersonali, della crescita individuale dei ragazzi e della loro inclusione sociale. A gennaio anche questo progetto ripartirà con l’incontro di nuovi ragazzi con nuove famiglie.
Nell'universo apparentemente sicuro dei supermercati italiani, un nuovo caso sta catturando l'attenzione dei consumatori. Un…
Hai mai notato come le luci possano trasformare completamente un ambiente? C’è qualcosa di quasi…
Quando una vita si spegne, il silenzio lascia spazio a domande spesso trascurate. Non sono…
Un tranquillo pomeriggio si è trasformato in un susseguirsi di eventi degni di un film…
A quasi un anno dalla morte di Giulia Cecchettin, evento brutale che ha acceso un’ulteriore…
E sono sempre di più gli italiani che vorrebbero andare in pensione in anticipo. Per…