Nel porto toscano è approdata la nave Golar Tundra che permetterà di riportare allo stato gassoso il gas naturale liquefatto. Sarà funzionante a partire da maggio.
Intorno alle 23 di ieri sera ha fatto ingresso nel porto di Piombino, in provincia di Livorno, la nave rigassificatrice Golar Tundra. Nel porto toscano è arrivata dopo un viaggio lungo quasi un mese dal cantiere di Singapore, Keppel, dove è stata progettata e poi costruita nel 2015. Stanziata nella banchina di attracco nella zona nord del porto, ha generato non poco malcontento tra la popolazione locale, e non solo.
La Golar Tundra, lunga quasi 300 metri, larga quasi 43,4 metri e alta all’incirca 55 metri, è un galleggiante in grado di stoccare circa 170.00 metri cubi di gas naturale liquido e capace di rigassificare, in un solo anno, fino a 5 miliardi di metri cubi di gas.
Consente di utilizzare il gas proveniente da paesi non collegati con il nostro tramite gasdotti, quali gli Stati Uniti ed il Qatar. Il rigassificatore permette di riportare allo stato gassoso il gas naturale liquefatto. L’intento è quello di superare la dipendenza dalla Russia.
La nave, battente bandiera delle isole Marshall, è stata acquistata da Snam, il più importante operatore in ambito europeo nel trasporto e nello stoccaggio del gas naturale. Per portarla in Italia la società avrebbe pagato 330 milioni di euro alla Golar Lng Limited che progetta e gestisce infrastrutture marine per la liquefazione e la rigassificazione di gas naturale liquefatto, il cd. GNL.
Secondo i dati rilasciati dalla società Snam la nave è dotata di quattro serbatoi di stoccaggio di GNL, tutti disposti nella parte centrale dello scafo. A prua, invece, possiede un impianto di rigassificazione. La sala di controllo, la macchina di servizio e gli alloggi dell’equipaggio sarebbero disposti a poppa.
L’imbarcazione può operare sia come nave metaniera ossia come imbarcazione specializzata nel trasporto di GNL sia come FSRU (“Floating Storage and Regasification Unit”). Nel porto toscano fungerà da rigassificatore .
La Golar Tundra insieme alla Bw Singapore, l’altra nave Fsru che invece sarà collocata nel porto di Ravenna, contribuirà a soddisfare il 13% del fabbisogno energetico nazionale.
Ad oggi in tutto il mondo sono ben 48 le navi FSRU attive, di cui 25 con una capacità di stoccaggio di gas naturale liquefatto compresa tra i 160.000 ed i 180.000 metri cubi.
Nel vecchio continente si lavora alla progettazione di 10 nuovi modelli di navi rigassificatrici. Nove su dieci saranno collocate in porti cittadini o zone costiere.
Immediato è stato l’intervento del presidente della Regione Toscana, Eugenio Giani, che ieri sera ha sottolineato l’importanza di questa tappa, rappresentando un passo significativo nel percorso di indipendenza dal gas russo. “Questa opera ci rende indipendenti dal gasdotto che portava il gas dalla Russia, è un’opera che si rivela davvero importante. Tutta l’Italia dice grazie a Piombino e alla Toscana. Cinque miliardi di metri cubi di gas ci consentono di raggiungere livelli di autosufficienza che consentono alle famiglie di pensare a bollette meno care, alle famiglie di avere un approvvigionamento energetico sostenibile”.
Giani, poi, nel tentativo di placare il malcontento generale che negli ultimi mesi ha portato in piazza migliaia di persone ha concluso: “tutte le autorizzazioni sono ok, con grande rispetto per l’ambiente, grande rispetto per la sicurezza”.
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