Cari studenti, imparate a rispettare i secchioni della classe perché in futuro potrebbero essere i vostri medici o datori di lavoro. Secondo i dati del ministero dell’Istruzione, infatti, i più bravi della classe sono destinati a ricoprire ruoli dirigenziali o a diventare medici. Tra loro i cosiddetti secchioni, appunto, coloro che spesso diventano gli zimbelli della classe, finendo nel mirino dei bulli o emarginati dal gruppo che conta.
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Gli stereotipi vogliono il secchione così: sguardo chino sui libri, pomeriggi passati a studiare, sempre volontario alle interrogazioni, voti esageratamente alti; occhialini tondi e look di dubbio gusto, farvi copiare nei compiti in classe neanche a inginocchiarsi imploranti. Insomma, il ritratto perfetto per finire vittima di scherzi ed essere emarginato.
Peccato che spesso, dopo tanti anni, siano proprio loro a prendersi una bella rivincita sociale ricoprendo i ruoli che contano. E chi li ha maltrattati o si è mostrato troppo distaccato, rischia di doversi mangiare le mani. Immaginate di dover fare un colloquio di lavoro a chi vi rubava la merenda o vi tirava dal balcone lo zaino. O immaginate di dover fare l’esame dalla prostata a chi vi ha deriso davanti a tutti o umiliato davanti alla ragazzina che vi piaceva.
Secondo il Ministero dell’Istruzione, coloro che prendono 100 e lode alla maturità sono destinati a laurearsi in Ingegneria, Medicina, Economia o Scienze. Quelle facoltà che aprono le porte della classe dirigente. Nel 2015 il 25% di chi ha preso il massimo dei voti è iscritto a Ingegneria, il 15% a Medicina, l’11% a Economica o Scienze. A un colloquio di lavoro o una visita medica è inoltre più facile incontrare la vecchia compagna bistrattata: la maggioranza degli immatricolati (55%) è formata da donne. In particolare sono ragazze oltre il 78% delle matricole dell’aerea umanistica, come il 68% dell’area medica e il 57% di quella sociale. I più bravi snobbano invece aree come educazione fisica, difesa e sicurezza, insegnamento e agraria. Più facile che diventino psicologi.
E dove finiscono invece i meno bravi a scuola? Pochi coloro che continuano a studiare iscrivendosi all’università: solo il 22%, rispetto al 91% di chi prende 100 e lode. Il 16% di loro tende a iscriversi alle aree economico-statistiche, il 14% a quelle politico-sociali e il 9% a Giurisprudenza o Ingegneria. Quasi mai scelgono invece facoltà come Medicina o Economia: quella è roba da secchioni.
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