Una nuova esplosione ed una densa nube di cenere: così si ritrova l’isola di Stromboli. L’istituto di Vulcanologia, a Catania, ha anche registrato un segnale sismico. Cerchiamo di capire di cosa si è trattato.
Uno sciame sismico che è stato legato ad una lunga esplosione, molto più delle altre avutesi, che è durata quasi 3 minuti. La nube di cenere generatasi è stata spostata dal vento.
Stromboli ancora una volta interessata da un’intensa attività vulcanica. Esplosioni ed una densa nube di cenere avvolge il vulcano e l’isola stessa provocando non poco preoccupazione fra gli abitanti dell’isola. Costantemente monitorato dall’INGV, quest’ultimo ha, anche, registrato uno segnale sismico che si è accompagnato alla più lunga delle esplosioni, che è durata 3 minuti.
L’area interessata è quella del cratere centro meridionale è l’intensa attività esplosiva è stata registrata intorno alle 10 di questa mattina. Il tutto, insieme anche al segnale sismico, è stato registrato dall’Osservatorio Etneo di Catania.
Tanto il materiale piroclastico che si è riversato al suolo, lanciato durante l’esplosione anche a centinaia di metri d’altezza. La ricaduta di quest’ultimo ha interessato l’area della terrazza craterica e la parte alta della Sciara del Fuoco.
La nube di cenere che si è venuta a creare dopo l’esplosione è stata rapidamente portata verso sud, dai venti che soffiavano forti su quell’area. L’Osservatorio Etneo ha segnalato, anche, che, intorno alle ore 09.07 di questa mattina, c’è stato anche un segnale sismico in corrispondenza e legato alla maggiore delle esplosioni che si sono registrate, con la durata di 3 minuti.
La rete del monitoraggio, sia per quel che riguarda il sisma che l’esplosione stessa, è costantemente monitorata e, al momento, non si registrano variazioni significative in quelle che, tecnicamente, viene definita “l’ampiezza degli explosion quakes”. Come anche le reti di monitoraggio “Gnss e clinometrica non registrano variazioni significative” – fanno sapere dall’Osservatorio di Catania.
La produzione di cenere e materiale piroclastico è stata, però, quella che maggiormente ha animato l’attività vulcanica di questa mattina, dopo le esplosioni registrate dall’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia.
Fanno osservare, inoltre, gli esperti, che il vulcano Stromboli era sotto osservazione dagli inizi del 2023. Era dai primi giorni di gennaio, infatti, che si temeva una nuova esplosione di tipo “parossistica”, ovvero con manifestazioni più o meno violente.
C’è però da osservare che, come dichiarano anche dall’INGV, che dal punto di vista sismico, “l’ampiezza media del tremore vulcanico ha subito un incremento sino a valori alti”, proprio in concomitanza di questa fenomenologia.
Al momento, non sono segnalati pericoli per la popolazione e nessun allarme per gli stessi, né tantomeno per i turisti che sull’isola sono presenti.
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