Alle porte di Torno è stata scoperta una discarica a cielo aperto, dove le forze dell’ordine hanno sequestrato oli esausti e carcasse di auto.
L’operazione è stata condotta dalla Guardia di Finanza, che ha disposto il sequestro dell’intera zona e proceduto al corretto smaltimento delle sostanze inquinanti. Sei persone sono state denunciate.
Tramite un’operazione della Guardia di Finanza di Torino, è stata scoperta alle porte della città una vera e propria discarica a cielo aperto dove in modo totalmente abusivo erano custodite centinaia di vetture, o meglio carcasse da demolire e anche 35mila litri di olio esausto nascosti in diversi camion.
L’area ricopre unasuperficie di 7.000 metri quadrati ed era piena di auto e altri rottami, ma anche tonnellate di rifiuti pericolosi. I finanzieri hanno proceduto a sequestrare i barili di olio esausto, 400 tonnellate di rifiuti eterogenei e 220 autoveicoli.
Responsabili di tutto ciò sono risultati 6 soggetti, riconducibili e due diverse società. Questi sono stati fermati e ora dovranno rispondere di accuse molto pesanti circa il comportamento pericoloso per il suolo e per la salute pubblica.
Infatti le carcasse e altri rifiuti si stavano già largamente deteriorando, inquinando il terreno e l’aria, incalcolabili anche i danni se in qualche modo tutto quell’olio esausto fosse fuoriuscito dai contenitori.
L’area dismessa è stata rinvenuta a Villaretto, un quartiere alle porte di Torino che ha il soprannome di ‘quartiere che non esiste’. Situato in una posizione estremamente periferica e isolata, questo piccolo borgo è interessato da una scarsa urbanizzazione, non ci sono uffici, negozi o scuole. Le strade non hanno nome e non c’è l’illuminazione pubblica.
Il quartiere è desolato e forse questi criminali ambientali hanno pensato che potesse essere il luogo più indicato per gettare rifiuti pericolosi indisturbati.
Le immagini diffuse dalla Guardia di Finanza di Torino, che ha collaborato in questa operazione con quella di Como, mostrano cumuli di macchine a pezzi e demolite, rifiuti pericolosi e materiali di scarto di diverso tipo, tutto accatastato in uno spazio grandissimo.
Una discarica abusiva che ha portato alla denuncia di 6 persone e due imprese coinvolte nella gestione di questo luogo, entrambe attive nel settore dell’autodemolizione.
Al loro arrivo i finanzieri hanno trovato un quadro ambientale allarmante, infatti dopo un primo giro di ricognizione effettuato a bordo di un elicottero, sono emersi più di 200 veicoli abbandonati e circa 35mila litri di olii esausti e idrocarburi contenuti all’interno di camion e grandi rimorchi.
Ciò che è peggio è che i contenitori con queste sostanze si stavano usurando o rompendo del tutto, questo avrebbe portato alla contaminazione del suolo in maniera imponente.
Ancora, rifiuti eterogenei, speciali e non, di origine automotive tutti in evidente stato di abbandono. Le prove raccolte hanno portato a identificare le società che lavoravano in questo modo del tutto illegale, che ora sono state sottoposte a controlli e verranno non solo pesantemente sanzionate ma probabilmente smetteranno di operare a vita in questo settore.
Titolari e anche impiegati dovranno rispondere del reato di gestione di discarica non autorizzata. Sono in corso approfondimenti sul caso e nel frattempo si lavora per mettere in sicurezza la zona, insieme a tecnici specializzati dell’Agenzia Regionale per la Protezione Ambientale, per l’analisi dell’eventuale contaminazione ambientale causata dallo sversamento dei prodotti.
Gli ambientalisti e gli attivisti hanno gli occhi puntati su questa vicenda, così come tutta l’opinione pubblica perché sebbene si tratti di un luogo pressoché disabitato, questo non da’ diritto a nessuno di inquinare l’ambiente per guadagnare mettendo in pericolo la salute degli altri, nonché la propria.
Mentre sono in corso le operazioni di smantellamento dell’intera area, le autorità stanno procedendo con il controllo dello storico delle attività svolte per quantificare gli illeciti di cui dovranno rispondere gli indagati, già ascoltati in queste ore e capire il grado di coinvolgimento.
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