Anche Tu sì que vales contro il femminicidio: la trasmissione del sabato sera di Canale 5 ha voluto dire no alla violenza contro le donne, attraverso un messaggio molto forte lanciato dalla testimonianza di Nancy Mensa e Sara Cariano, due donne con due storie diverse alle spalle ma entrambe vittime di femminicidio. Il loro racconto, introdotto da un video con i volti di molte vittime di omicidi e aggressioni, ha suscitato molta commozione in studio, tanto che gli uomini presenti, a cominciare dai tre giudici, Gerry Scotti, Teo Mammucari e Rudy Zerbi, hanno raggiunto il centro del palco pronunciando, insieme, la frase ispirata a Primo Levi: ‘Se questo è un uomo, io non sono un uomo‘.
Momenti di grande commozione a Tu sì que vales, il programma Mediaset del sabato sera che, nella puntata dell’8 ottobre 2016, ha affrontato il triste tema del femminicidio. L’argomento, lanciato da un video il cui titolo riprendeva il libro di Primo Levi, Se questo è un uomo, è stato introdotto dalle testimonianze di due donne, entrambe vittime di violenza: Nancy Mensa, ventiduenne di origine siciliana, rimasta orfana dopo che il padre ha ucciso la madre; e Sara Cariano, che da anni convive col dolore per la perdita della figlia, morta a diciannove anni per mano di un uomo violento.
Le due storie sono state occasione per esprimere solidarietà nei confronti delle vittime e per condannare quegli uomini che, in nome di un ‘amore’ malato, si macchiano di orrendi crimini come quello del femminicidio. ‘Queste persone non sono uomini, sono degli animali, dei rifiuti umani‘, è stato il duro commento di Maria De Filippi che, sulla scia dello slogan che ha accompagnato il video, ha invitato il pubblico maschile a pronunciare la frase ‘Se questo è un uomo, io non sono un uomo‘, sottolineando quanto la violenza renda una persona al pari di una bestia. E i primi a farlo sono stati proprio Gerry Scotti e Rudy Zerbi che, guadagnando il centro del palco, sono stati poi seguiti da una folta rappresentanza maschile del pubblico: questo è un messaggio ‘molto forte, ha commentato, colpito dalle storie, Gerry Scotti, fatto in una trasmissione che solitamente fa da scaccia-pensieri’ ma che è ‘giusto che ci faccia riflettere su cose importanti della vita e soprattutto sulle azioni che noi personalmente possiamo fare come padri, fratelli e mariti’.
Il motivo per cui una trasmissione leggera come Tu sì que vales abbia scelto di affrontare un tema difficile come il femminicidio è probabilmente legato ai recenti fatti accaduti nella casa del GF Vip dove, com’è noto, sono state pronunciate frasi offensive nei riguardi delle donne. Da qui la necessità (e l’importanza) di lanciare messaggi sociali positivi, cosa di cui la televisione non può non tener conto, soprattutto se si tratta di trasmissioni seguitissime come quella del sabato sera di Canale 5.