La vicenda del cane che abbaia per ore davanti alla valigia ha fatto il giro del mondo. Scopriamo cosa è successo quando le autorità si sono avvicinate e hanno visto tutto!
L’incredibile vicenda del cane che abbaia per ore alla valigia è accaduta nell’aeroporto internazionale di Beirut, in Libano, dove succedono ogni giorno tante cose strane. Scopriamo cosa hanno visto le autorità quando si sono avvicinate alla valigia!
I controlli all’aeroporto di Beirut sono serrati
Considerata la mole di persone che ogni giorno attraversa lo scalo internazionale di Beirut, in Libano, è normale che in giro vi siano diversi agenti attenti ad eseguire controlli serrati sui passeggeri. Infatti, sono tanti i malintenzionati che tentano di introdurre merci non legali sui voli, per cui è necessario che i controlli siano accurati.
Ad aiutare le autorità nello svolgimento dei controlli sono i bravissimi ed efficienti cani poliziotto, sempre vigili e all’erta, in grado di percepire subito se c’è qualcosa che non va e quindi è sospetta. Gli agenti si affidano al loro fiuto e nella maggior parte dei casi i sospetti vanno a segno.
I cani poliziotto vengono addestrati per sentire odori particolari e scoprire così trasporto di droga o sostanze esplosive, che possono essere nascoste negli zaini, nelle valigie, nei trolley che i passeggeri portano dietro per viaggiare.
La collaborazione uomo animale è importante
Questi cani non sono quindi degli animali da compagnia, ma dei veri poliziotti e agiscono con una professionalità e una efficienza che lascia senza parole. Gli animali vengono addestrati da esperti del settore e imparano molto presto a comportarsi nell’aeroporto e ad individuare le persone o bagagli sospetti.
Ovviamente, è necessaria una sinergica collaborazione fra uomo e animale, fondamentale per dare modo a quest’ultimo di compiere bene il suo lavoro. Il cane poliziotto riceve dalla guida il comando di andare a ricercare quello che al suo olfatto risulta pericoloso e che può trovarsi nascosto ovunque.
Tutto questo viene fatto in maniera discreta e senza attirare l’attenzione dei viaggiatori che ogni giorno a migliaia si muovono all’interno dello scalo di Beirut.
Al terzo odorato di Rush la polizia ha aperto la cassa
Ed è quanto ha fatto Rush, un cane poliziotto salito alla ribalta per il suo eccezionale fiuto, che ha permesso di scoprire diversi traffici illegali nello scalo libanese. Il cane odora valigie, borse, zaini e tutto quanto è risposto nei carrelli che trasportano i bagagli fino agli aerei o per portarli nel nastro per farli riprendere dai passeggeri.
Un giorno, come al solito, ha odorato per tre volte una cassa, ma tutte le volte non si era soffermato troppo ed era andato oltre, come se fosse indeciso sul da farsi. Probabilmente il cane era confuso dall’odore, ma nessuno lo aveva toccato.
Al terzo odorato di Rush, la polizia, insospettita, ha deciso di intervenire e aprire la cassa, dopo però aver chiesto l’autorizzazione alla centrale. Da un rapido controllo era emerso che la cassa proveniva dall’Ucraina e sembrava non appartenesse a nessuno dei viaggiatori presenti nello scalo.
Il contenuto della cassa ha lasciato senza parole
Dopo una rapida indagine è emerso anche che la cassa di legno era in aeroporto da alcuni giorni e nessuno l’aveva ritirata. Ottenuta l’autorizzazione per aprirla, prima sono venuti gli artificieri per controllare che nel pacco non vi fosse una bomba.
Gli esperti hanno fatto uscire tutti dall’aeroporto e hanno iniziato a lavorare. Quando hanno aperto la cassa il loro stupore era evidente: dentro c’erano dei cuccioli di tigre, che erano chiusi nella cassa da chissà quanto tempo, senza mangiare e senza bere.
I cuccioli erano deboli e magri, avevano delle ferite e intorno a loro era pieno di feci. La polizia, dopo accurate indagini, ha scoperto che si trattava di trasporto illegale di animali ed ha arrestato il comandante di un jet che aveva preso dei soldi per trasportare 12 tigri, di cui 3 erano quelli nella cassa di legno finita a Beirut.