Un animale abbandonato ed in fin di vita è sopravvissuto chiedendo aiuto ad una famiglia che lo ha accolto.
L’abbandono di animali è purtroppo ancora oggi, nel 2023, una triste realtà. E questo nonostante secondo la Legge italiana si tratti di un reato perseguibile anche penalmente. Le storie di abbandono sono davvero tante, alcune però hanno un lieto fine. Può testimoniarlo Aslan, un gatto abbandonato ed in fin di vita che ha avuto la forza di chiedere aiuto ad una famiglia.
Il Codice penale italiano stabilisce chiaramente che abbandonare animali domestici, o più in generale animali che sono abituati a vivere in cattività, è un reato. In quanto tale, è punito severamente: si parla di pene che prevedono l’arresto fino a un anno, o in alternativa multe dai 1000 ai 10.000 euro.
Quando si parla di abbandono? Ogni qualvolta chi detiene la custodia dell’animale in questione decide di sbarazzarsene in modo consapevole. Ne consegue quindi che per tale reato non è perseguibile solo il proprietario su carta dell’animale, cioè colui a cui ne è intestata la proprietà.
Possono essere colpevoli di abbandono di animali anche coloro che lo tengono in custodia, anche temporaneamente. La Legge tutela in questo modo non solo i classici animali domestici, ma anche tutti quegli animali ormai abituati a vivere in cattività, come asini e pecore che nascono e crescono in allevamenti.
Dopo aver compreso cosa rischia chi decide meschinamente di abbandonare un animale, veniamo alla storia del nostro gattino. Lo scenario è il Canada, dove questo gattino viveva in strada ormai da tempo. In quel periodo, comunque, il freddo pungente si faceva sentire, e il gatto era allo stremo delle forze.
Così, quasi del tutto congelato, si è avvicinato alla finestra di una casa e ha iniziato a grattare per attirare l’attenzione di chiunque fosse all’interno. A quel punto gli abitanti della casa hanno visto il gatto, e si sono anche resi conto delle sue pessime condizioni: non riusciva neanche a miagolare. Prima di toccarlo, però, hanno deciso di contattare chi poteva prendersi cura di lui al meglio, il centro per animali abbandonati.
Dalle foto scattate dalla famiglia, gli operatori del centro hanno capito che quel povero gattino non avrebbe avuto vita lunga se fosse rimasto in quelle condizioni, visti i numerosi problemi di salute che lo facevano stare male. Aveva le zampe congelate dal freddo, orecchie ed occhi infestate dai parassiti, e ferite che ancora sanguinavano, forse il risultato dello scontro con altri animali.
A quel punto, i veterinari del centro sono accorsi per assistere il gatto e prendersene cura. L’animale è stato ospite del centro per diversi giorni, dopodiché serviva trovare qualcuno che volesse accoglierlo stabilmente. La famiglia che lo aveva trovato non ci ha pensato due volte e si è fatta avanti a questo scopo.
Non si trattava comunque di un incarico facile: il gattino ebbe bisogno di punture e medicinali per un lungo periodo prima di riprendersi completamente. Comunque, alla fine la sua salute si è ristabilita al meglio.
La famiglia nel frattempo aveva deciso di ribattezzarlo Aslan, come il saggio leone della saga fantasy “Le cronache di Narnia”. E sicuramente quella di grattare alla porta di quella famiglia amorevole una sera d’inverno è stata una scelta saggia da parte del nostro gattino, che in questo modo ha avuto salva la vita.
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