Un anno fa stava morendo perché abbandonato per strada per un motivo assurdo: era ritenuto uno stregone. Oggi è un bel bambino, sorridente e sano, pronto ad andare a scuola. La storia di Hope, questo il nome del piccolo, aveva fatto il giro del mondo dopo che Anja Lovén, cooperante danese e fondatrice della African Children’s Aid Education and Development Foundation, lo aveva trovato con la pancia gonfia e allo stremo delle forze per le strade di Uyo,cittadina dello stato di Akwa Ibom, nel sud della Nigeria. Il piccolo era rimasto vittima di un fenomeno molto grave nel paese e in altri stati africani, quello dei bimbi stregoni, credenza popolare per cui molti bambini vengono cacciati dalle famiglie fin dalla più piccola età. Il destino di Hope (speranza in inglese) sembrava segnato ma tutto è cambiato dopo l’incontro con Anja, come dimostra la foto.
Il post è stato scritto dalla stessa Anja che ha voluto replicare lo scatto virale di un anno fa. Stessa posizione per entrambi, stesso gesto, con la donna che gli offre da bere da una bottiglietta d’acqua, contesto completamente diverso: un anno fa l’immagine era diventata il simbolo di una tragedia enorme, oggi è invece il segno tangibile della speranza.
“Il 30 gennaio 2016 ero in una missione di salvataggio con David Emmanuel Umem, Nsidibe Orok e il nostro team nigeriano”, ricorda nel post Anja. “La missione è diventata virale. Oggi, a un anno esatto, il mondo conosce un bimbo chiamato Hope. Questa settimana Hope inizia la scuola”.
L’immagine racconta più di mille parole il miracolo della speranza, quella che Hope ha trovato in Anja e nella comunità
da lei fondata. Mai è stato così bello condividere un’immagine virale.