Tasse, vaccini, leggi, canone Rai: la campagna elettorale in vista delle elezioni politiche del 4 marzo è partita sotto il segno di abolire qualcosa. La rete però non ha gradito la prima ondata di promesse elettorali arrivate da destra, sinistra e nel M5S e così gli hastag #aboliamoqualcosa e #abolisciqualcosa sono diventati virali, piazzandosi ai primi posti delle tendenze. La presa in giro non accenna a diminuire con il passare delle ore: l’ironia è diventata l’arma con cui i social hanno risposto alle prime battute della lunga strada che ci porterà alle prossime elezioni politiche, tra chi chiede di abolire la pizza con l’ananas a chi osa sognare di abolire la campagna elettorale.
In effetti, tra bufale, come quella del falso nipote di Laura Boldrini, e promesse elettorali roboanti, la campagna elettorale 2018 non è partita sotto i migliori auspici. Il primo a spingere sull’acceleratore dell’abolire qualcosa è stato Matteo Renzi che ha detto di voler cancellare il canone Rai, dopo aver ricordato di aver diminuito il costo della rata.
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A seguire sono arrivati a ruota Silvio Berlusconi che, tra il reddito di dignità e le pensioni minime a mille euro, ha promesso di abolire il Jobs Act, seguito dall’alleato Matteo Salvini (qui trovate il programma del Patto di Arcore 2018) che invece ha scelto i vaccini, promettendo di togliere l’obbligatorietà una volta al governo. Infine, Luigi Di Maio, candidato del M5S, che ha dichiarato di voler abolire 400 leggi, oltre ai finanziamenti all’editoria.
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Per la rete è stato troppo e l’hastag #aboliamoqualcosa o #abolisciqualcosa è letteralmente esploso. Dopo la pizza con l’ananas (un vero orrore per ogni amante della pizza), c’è chi propone di abolire le “false” creme di nocciole e il fuorigioco.
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Spopolano le richieste di eliminare gli spoiler di ogni genere, ma c’è anche chi si scaglia contro la piaga delle “orecchie” nei libri.
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C’è anche chi approfitta dell’occasione per riprendersi la rivincita sull’eliminazione dell’Italia dai Mondiali di Russia 2018, chiedendo di eliminarli.
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Infine, perché non pensare al dopo feste natalizie e abolire un po’ di calorie da quei cibi che tanto amiamo e che ci fanno ingrassare?
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Ironia e parodia contro un vecchio linguaggio della politica che punta a demolire l’avversario e a cancellare più che a parlare di sé e a cosa voler costruire per il futuro: 1-0 per i social.
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