Il Chelsea FC, tramite un comunicato, ha ufficialmente dichiarato che il co-proprietario dei Los Angeles Dodgers Todd Boehly, insieme ad un altro gruppo di miliardari, ha deciso di comprare la squadra dell’oligarca russo Abramovich.
Abramovich ‘costretto’ a vendere il suo gioiello
Il Chelsea Football Club, dai primi di giugno, avrà un nuovo proprietario. Dall’acquisizione da parte del miliardario russo Abramovich nel 2003, sono passati quasi venti anni. Due decenni in cui, grazie alle sterminate possibilità finanziarie dell’oligarca russo, arrichitosi grazie al dominio di Putin in Russia, la squadra è salita in tetto al mondo, vicendo titoli nazionali, europei e mondiali.
Il Chelsea è stata acquistato per un cifra che si aggira intorno ai 3 miliardi di euro. Ma l’investimento che faranno i nuovi acquirenti, sarà in totale di 5 miliardi di euro. I restanti 2 andrano a beneficio di nuovi investimenti.
Il proprietario russo del Chelsea Roman Abramovich, ha messo sul mercato il club della Premier League a marzo, pochi giorni prima di essere sanzionato dal governo britannico, in seguito all’invasione dell’Ucraina, in quanto segnalato come uno degli oligarchi vicini a Putin.
Naturalmente il Chelsea era molto appetito, quindi sono state molte le offerte pervenute alla Raine Group, l’istituto di credito americano che si occupa della vendita della squadra. E la Raine, alla fine, ha scelto appunto Boehly, il co-proprietario dei Dodgers Mark Walter, il miliardario svizzero Hansjoerg Wyss e la società di investimento statunitense Clearlake Capital.
I soldi della vendita del Chelsea andranno in beneficenza
Roman Abramovich, ancora prima che la vendita fosse ufficializzata, aveva dichiarato alla stampa che la sua intenzione, era quella di elargire in cause benefiche tutto il ricavato della vendita.
Un gesto questo molto apprezzato, ma forse dovuto, visto che il patron del Chelsea, considerato (almeno fino all’inizio dello scoppio della guerra) uno degli oligarchi più vicini a Putin, avrebbe comunque rischiato di vedersi ‘bloccare’ e ‘sequestrare’ i proventi della vendita.
Il ruolo di Abramovich, che ha la moglie ucraina, è stato oggetto di molte attenzioni da parte di tutta l’opinione pubblica internazionale. In quanto rappresentante degli oligarchi che si sono arricchiti durante la dinastia di Putin, inizialmente il magnate è stato visto con il fumo negli occhi.
Poi le sue posizioni, anche se espresse in maniera molto diplomatica, hanno fatto intendere che Abramovich non era così favorevole alla guerra e, quindi, d’accordo con Putin. Lo si è visto anche quando ha partecipato ai primi colloqui di pace tra Russi e Ucraini.
Questo atteggiamento ha fatto si che l’opinione nei suoi confronti, da parte dei paesi occidentali, sia meno dura rispetto all’atteggiamento nei confronti degli altri oligarchi.