Come sanare gli abusi edilizi. Ecco cosa prevede la legge nel caso in cui abbiate installato verande, tettoie e pergolati.
Vi sveliamo finalmente cosa dice la legge italiana riguardo la sanatoria degli abusi edilizi. Se applicate queste procedure, non avrete più problemi con la legge. Non tutti sanno come metterle in pratica.
Ad alcune persone capita di dover realizzare dei lavori in casa e di commettere degli abusi edilizi. Magari perché sono poco informate o magari perché si sono trovate nelle condizioni di poterli o di doverli fare, bypassando ciò che sancisce la nostra legge italiana.
La legge non ammette ignoranza ed è per questo che, anche chi ha compiuto degli abusi edilizi senza saperlo, viene perseguito a livello civile o penale a seconda della gravità del danno commesso.
In questo contesto si è espressa più volte la legge, che ha parlato anche di sanatoria di abusi edilizi. Sì, perché dobbiamo svelarvi che è possibile sanare gli abusi edilizi, mettendo in pratica una procedura specifica, che ci permetta di risolvere la nostra situazione.
A volte potrebbe essere obbligatori rimuovere quando realizzato in casa, mentre altre volte può rivelarsi sufficiente pagare una sanzione pecuniaria. Ecco che di seguito vi sveliamo, in generale, qual è la procedura che bisogna seguire se si vuole sanare un abuso edilizio.
Vi abbiamo già detto che sanare gli abusi edilizi, per fortuna, è possibile. Ma qual è la procedura corretta da seguire? Vi sveliamo che bisogna mettere in pratica una procedura precisa, prevista dalla legge.
Innanzitutto, vi consigliamo di chiedere il parere di un tecnico, che deve essere abilitato all’esercizio della funzione. Sarà lui che dovrà calcolare a quanto potrebbe ammontare la sanzione pecuniaria da pagare per tornare a essere in regola come un tempo.
In base alle ultime informazioni pervenute, la sanatoria per verande, tettoie e pergolati potrebbe ammontare tra i 60 e i 150 euro per ciascun metro quadrato. Tantissime persone credevano di dover demolire l’opera: potete di certo farlo, nel caso in cui il tecnico che avete consultato vi dia il lascia passare.
Non dovrebbe esserci differenza, quindi, tra le varie sanatorie pensate per le verande, per le tettoie e per i pergolati. Questo perché la sanzione pecuniaria dipende esclusivamente dai metri quadrati occupati dalla nuova installazione.
In questo modo, dovrete incaricarvi dei costi di rimozione dell’opera che avevate realizzato, però almeno eviterete di pagare la sanzione pecuniaria. Nel caso in cui, invece, preferiate mantenere l’opera e pagare la sanzione, dovrete pagare una cifra compresa tra quelle che vi abbiamo elencato più sopra.
A stabilirlo è una nuova sentenza della Corte di Cassazione, che si è espressa in maniera davvero chiara. Esiste anche un concetto sconosciuto ai più, che è quello di “sanatoria automatica”. Questa entra in gioco quando l’opera ha cambiato i volumi della struttura originaria.
In questo caso, scatta l’abuso edilizio e, in base a quanto sancito dalla legge italiana attuale, la sanatoria automatica.
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