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Brutte, bruttissime notizie per gli AC/DC: Brian Johnson, il cantante dell’hard rock band australiana fin dal 1980, ha seri problemi di udito e per il momento, forse per sempre, non potrà più esibirsi dal vivo con il resto del gruppo. Lo ha annunciato la stessa band attraverso un laconico comunicato pubblicato su Facebook, nel quale si spiega che il 68enne Johnson ha avuto ordine dai medici di sospendere con effetto immediato ogni attività live se non vuole rischiare la sordità permanente: ‘AC/DC’s lead singer, Brian Johnson, has been advised by doctors to stop touring immediately or risk total hearing loss’.
Per questo motivo gli AC/DC hanno annullato gli ultimi 10 concerti negli Stati Uniti del Rock or Bust World Tour, che lo scorso anno li ha visti suonare anche in Italia in un epico show all’autodromo di Imola, con la promessa di riprogrammarli entro la fine del 2016, ma probabilmente con un altro cantante (‘likely with a guest vocalist’). Nessuno era al corrente dei problemi di udito di Brian Johnson, o per lo meno nessuno pensava che fossero talmente gravi da fargli rischiare la completa sordità. La notizia ha avuto dunque l’effetto del classico fulmine a ciel sereno per i milioni di fan del gruppo, che già negli ultimi tempi avevano dovuto sopportare gli abbandoni forzati del chitarrista ritmico Malcom Young e del batterista Phil Rudd, sebbene per motivi diversi.
Malcom Young, 63 anni, co-fondatore nel 1973 degli AC/DC insieme a suo fratello Angus, ha dovuto infatti lasciare definitivamente la band nel 2014 perché affetto da demenza, una terribile patologia neuro-degenerativa. Le poche persone che sono recentemente entrate in contatto con lui, hanno raccontato di un uomo che sembra aver completamente perso la memoria a breve termine, tanto da non ricordarsi neanche le persone con cui ha parlato pochi minuti prima.
Assai differente, invece, la questione relativa all’allontanamento del batterista Phil Rudd dagli AC/DC, estromesso dalla band alla fine del 2014 per i suoi guai giudiziari (minacce di morte e possesso di droga) in Nuova Zelanda, paese nel quale si è trasferito nel 1983. ‘Negli AC/DC si fa così: se hai un problema personale, te lo risolvi per conto tuo. La band non è al tuo servizio’, aveva lamentato tempo fa Rudd commentando con una certa dose di amarezza il suo licenziamento dal gruppo.
Dunque prima Malcolm Young, poi Phil Rudd e adesso il cantante Brian Johnson: la storia recente degli AC/DC sembra ricalcare la trama del celebre giallo 10 Piccoli Indiani di Agatha Christie, dove i protagonisti vengono eliminati uno alla volta attraverso un crudele stillicidio. Toccherà dunque agli ultimi due superstiti della vecchia guardia, Angus Young e il bassista Cliff Williams, rappresentare la storia del gruppo nei concerti che saranno recuperati a fine anno negli USA, dove per la prima volta dopo 36 anni mancherà l’inconfondibile voce (e l’altrettanto inconfondibile cappello) di Brian Johnson. E a questo punto è probabile che la lunga e gloriosa epopea degli AC/DC si avvii alla sua naturale conclusione.