Continuano le indagini sulla scuola di ginnastica ritmica di Desio. A quanto pare la procura di Monza ha inserito nel registro degli indagati due tecnici dell’accademia di Desio. I due sono accusati di abusi sulle atlete.
Di seguito alle denunce delle atlete, l’accademia di ginnastica ritmica di Desio è stata sottoposta ad un commissariamento. Attualmente le indagini sono in corso e man mano sempre più particolari stanno saltando fuori sul trattamento riservato alle atlete. Ora nel registro degli indagati sono stati inseriti anche due tecnici.
Lo scorso 14 novembre, due atlete dell’accademia di ginnastica ritmica di Desio, hanno denunciato alcuni abusi subiti dai dipendenti della scuola. A partire da quel momento la procura di Monza ha dato inizio alle indagini.
Sulla base di queste ultime, è saltato fuori che le giovani venivano continuamente esposte a offese e pressioni riguardanti non solo la loro forma fisica, ma anche le loro performance.
Attualmente la procura ha inserito nel registro indagati due tecnici dell’accademia. Si tratta di Emanuela Maccarani, direttrice tecnica e la sua assistente Olga Tishina. Entrambe le donne sottoponevano le atlete, minorenni all’epoca dei fatti, ad un fortissimo stress fisico e psicologico.
L’accademia di Desio sospese la direttrice tecnica Maccarani subito dopo le denunce delle giovani, lo scorso 14 novembre. Immediatamente la donna poi inviò un messaggio su WhatsApp ai suoi colleghi per giustificare la propria posizione.
Purtroppo ciò che è accaduto nell’accademia di Desio non rappresenta un caso isolato. A quanto pare infatti, gli abusi fisici e psicologici sulle atlete sono un fenomeno molto diffuso all’interno della nostra penisola.
A quanto pare infatti, l’associazione Change the Game ha presentato un dossier con ben 197 denunce di giovani atlete, provenienti da diverse parti d’Italia.
Si tratta infatti di ragazze giovanissime comprese tra gli 8 e i 22 anni, che svolgevano lo sport a livello agonistico e che erano continuamente sottoposte a body shaming, privazioni alimentari, insulti e nei casi più gravi anche a percosse.
Dunque l’associazione ha voluto denunciare questa situazione generalizzata che caratterizza il mondo della ginnastica ritmica, accusando indistintamente le varie associazioni di scarsi controlli e di troppo potere attribuito agli insegnanti.
La cosa triste è che uno sport, il quale rappresenta nella maggior parte dei casi la passione di diverse giovani, possa trasformarsi in un vero e proprio incubo che le porta poi a dubitare di se stesse.
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