Cambia il metodo degli incentivi per il personale dell’Agenzia delle Entrate e i nullatenenti possono tirare un sospiro di sollievo. Un emendamento alla legge di stabilità modifica la premialità per gli accertamenti fiscali legati alla lotta all’evasione, andando a sostituire il numero complessivo degli accertamenti con la reale riscossione e il gettito realizzato. Il passaggio sarà importante per chi si trova sotto l’occhio del Fisco pur nullatenente ma anche per le casse dello Stato: l’obiettivo è ridurre la mole di pratiche che poi non portano ad alcun gettito finale. Il vantaggio per l’amministrazione pubblica sarà doppio: da una parte il lavoro del personale non dovrebbe più essere sprecato, dall’altra ci si attende un maggior gettito fiscale. Per i contribuenti potrebbe significare una riduzione di accertamenti a vuoto.
Il punto è l’assegnazione dei premi incentivanti al personale del Fisco. Fino a oggi, gli incentivi erano legati al numero degli accertamenti effettuati, senza considerare quanti di essi avessero portato a un reale gettito fiscale. Per avere il premio si doveva accumulare un grande numero di controlli anche a carico di nullatenenti: poco importava che non potessero pagare, la cosa fondamentale era “fare numero” per avere i premi.
La questione è stata anche al centro di un’interrogazione parlamentare al MEF fatta dai deputati di Scelta Civica Enrico Zanetti e Giulio Sottanelli. A fronte della previsione di un gettito di 10,2 miliardi fatta dal ministero, la richiesta era chiara: come ottenerli se gli agenti del Fisco vengono premiati solo per il numeri di accertamenti e non sul reale accertato?
La gestione degli incentivi ha prodotto solo una mola enorme di controlli e contestazioni fatte ai soggetti più piccoli, limitando invece l’azione sui grandi evasori. Meglio sommare tanti e inutili accertamenti anche a carico di nullatenenti piuttosto che scovare i pesci più grandi.
L’emendamento alla legge di stabilità dovrebbe porre rimedio a tutto questo. Dal 2015 infatti gli incentivi legati al contrasto dell’evasione fiscale saranno legati al “gettito verificato e asseverato dal Ministero”. Non meri numeri ma soldi realmente arrivati nelle casse dello Stato. La modifica dovrebbe entrare nella versione definitiva: se così fosse, la lotta all’evasione sarebbe diretta ai veri evasori e non a chi non paga perché non ha più nulla.
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