È stato raggiunto un accordo sul clima al G7 di Elmau: i Capi di Stato delle sette nazioni più importanti al mondo hanno deciso infatti di mantenere l’aumento della temperatura globale entro il limite di 2 gradi rispetto ai livelli preindustriali. Un accordo tutt’altro che scontato, visto che fino alla vigilia del vertice i Paesi erano divisi sul tema, e che sembra un buon auspicio per il delicato appuntamento della Conferenza di Parigi che si terrà a fine anno nella capitale francese, in cui si discuterà di temi cruciali per il futuro del pianeta.
Nel comunicato congiunto i leader dei sette Paesi propongono un’azione ‘urgente e concreta, necessaria per affrontare il cambiamento climatico‘: oltre all’accordo di mentenere il limite entro due gradi, i Paesi si impegnano anche a ridurre le emissioni 40 al 70 per cento rispetto a quelle del 2010 entro il 2050, ‘nell’ambito di una risposta mondiale‘ che obblighi i governi internazionali a ‘fare la loro parte per arrivare a un’economia globale che a lungo termine non consumi eccessivo carbonio‘. L’accordo raggiunto è senz’altro un progresso essenziale al fine di raggiungere una più ampia condivisione degli obiettivi di contenimento e limitazione dei cambiamenti climatici in atto. Confermato anche il patto di lungo termine siglato nel 2009, che prevede la costituzione di un fondo da 100 miliardi di dollari per sostenere le iniziative di contrasto ai cambiamenti climatici anche nelle nazioni più povere del globo.
‘Un segnale importantissimo. Ora bisognerà lavorare per trovare soluzioni equilibrate, anche finanziarie, che consentano ai colossi asiatici Cina e India e ai paesi poveri di aderire a un accordo che, per essere efficace, dovrà essere alto, ambizioso ed equo‘, ha coomentato il ministro italiano dell’Ambiente Gian Luca Galletti, mentre non tutte le associazioni ambientaliste accolgono con la medesima fiducia l’accordo raggiunto ad Elmau: in particolare il WWF sottolinea come ‘il cammino tracciato è corretto, ma sono necessarie più velocità, ambizione e azioni specifiche. Sono stati presi pochi impegni concreti da parte dei Paesi‘. Considerato che i membri del G7 fino a ieri erano divisi sulle azioni da sostenere contro i cambiamenti climatici, si tratta certamente di un concreto passo avanti in attesa della Conferenza di Parigi: lì si giocherà la sfida più importante, ovvero coinvolgere anche i Paesi finora più riluttanti, espressione di economie in forte espansione, ad accettare i medesimi sforzi per il bene della Terra.
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